Complice l'emergenza sanitaria, negli ultimi due mesi c'è stato un boom (+50%) della vendita online di prodotti erotici. A ruba giochi da tavolo piccanti
Ricette per cucinare, lezioni di yoga o pilates, eventi culturali a distanza, film e serie tv. In queste settimane di (quasi) isolamento forzato dovuto all'emergenza Coronavirus, sono stati numerosi gli hobby che ci hanno permesso di occupare le giornate in casa. Una delle facce di questo tempo libero si è tinta però anche di rosso: durante i mesi di marzo e aprile in Svizzera si è registrato un aumento medio (e stimato) del 50% di vendita online di articoli erotici. Ne abbiamo parlato con tre interlocutori, per interpretare meglio questo dato.
«Sì, stiamo parlando di un periodo lungo di chiusura di attività e negozi e fra questi anche di quelli che propongono prodotti di carattere erotico – spiega Arnold Meyer –, di questa situazione hanno approfittato i rivenditori online, in particolar modo coloro che sono specializzati solo in quel segmento. Direi che una stima del 50% in più di vendite rispetto a prima è realistica». Il portavoce di Extasia – la più grande fiera dell'eros in Svizzera, per un paio d'anni di casa anche a Lugano – sottolinea tuttavia che il trend è stato potenziato dall'emergenza ma che era già in atto. «La crisi del settore era molto forte già da cinque-dieci anni. Ogni anno in Svizzera chiudono degli sexy shop. Credo che ora questo processo sarà ancor più accentuato: per i negozi sarà sempre più difficile, ne resteranno probabilmente pochissimi».
Ma chi ce la farà? «Sebbene facciano fatica anche loro, chiudendo filiali minori, resteranno quelli più grandi, le catene. E soprattutto quelli molto specializzati, in grado di fornire prodotti particolari, con un'offerta accurata e mirata e una clientela affezionata». E per il Ticino che prospettive ci sono? «È un mercato piccolo e l'offerta è più bassa, ma può essere un interessante terreno di crescita per le società della Svizzera tedesca e francese».
E a tal proposito, è emblematico il caso di KissKiss.ch. La società con sede a Sierre è attiva unicamente nella vendita online ed è la leader del settore nel Paese. E da un annetto circa ha tradotto il proprio sito anche in italiano. «A Lugano vendiamo molto bene – svela il direttore, Tristan Barras – e in generale quello ticinese per noi rappresenta un mercato in crescita». In termini generali, anche la società vallesana conferma le stime di Meyer: «Da marzo abbiamo avuto un aumento del 50% delle vendite e per il momento continua sullo stesso livello».
Appurato che anche ai ticinesi piace lo shopping online a luci rosse, cerchiamo a questo punto di capire qualcosa in più sull'acquirente tipo. «La fascia d'età di acquirenti più rappresentata è sicuramente quella fra i 30 e i 40 anni». Sorpresa, forse, o forse no, sul genere: «Direi che siamo in perfetta parità, tra un 50% di donne e un 50% di uomini». E poi, cosa si compera? Film e video appaiono piuttosto superati, si prediligono articoli grazie ai quali l'acquirente non è più spettatore passivo, ma protagonista attivi.
«Gli articoli più venduti sono alcuni giochi da tavolo o dei giocattoli sessuali innovativi». Tra i primi sembrerebbe andar a ruba in particolar modo 'Mission Intime': una sorta di Trivial o (per i più vintage) Monopoly, con 240 domande e altrettante missioni, ma nulla di obbligatorio. Partendo da una prima fase più romantica, proseguendo col gioco si approfondisce l'intimità nella coppia, arrivando a concludere missioni che possono coincidere con desideri erotici lasciati da parte per un'occasione speciale. Sul fronte dei sex toys invece, sebbene quelli classici restino degli evergreen, la grossa (e venduta) novità sembrerebbe essere rappresentata da Lush 2: degli stimolatori che possono essere attività a distanza. E dato il contesto storico particolare, questa distanza può essere semplicemente un'altra stanza nella stessa casa.
E mentre il mondo dell'Eros online si potenzia e reinventa, quello dei negozi tradizionali soffre. Ne abbiamo parlato con Marco Panada, titolare della storica Bottega dei desideri di Lugano. «Abbiamo dovuto chiudere il 16 marzo e riapriremo lunedì» racconta. Quasi due mesi di chiusura, che inevitabilmente peseranno sulle casse dell'attività. «Il settore era in crisi già da diversi anni a causa dell'online. Gestiamo il negozio da una ventina d'anni (Marco l'ha 'ereditato' dal padre, che ha avviato l'attività una ventina d'anni fa, ndr) e negli ultimi anni sono tanti quelli che hanno chiuso in Ticino».
Due mesi di perdita, ma non è stato un periodo inutile. «È stata l'occasione per rinnovare completamente il sito. Ne avevamo uno, ma non era di facile fruibilità e questo ci ha impedito di utilizzarlo per la vendita online. Ora contiamo di (ri)avviare presto anche quest'attività». La Bottega si adegua quindi al trend, ma Panada ritiene che vi sia ancora spazio per un negozio fisico: «Ad oggi, un'assistenza clienti e un rapporto umano così come li possiamo offrire dal vivo, in rete sono ancora impossibili».
E che questo particolare momento storico fosse un'occasione ghiotta per il settore l'ha capito anche quello che probabilmente il sito web a luci rosse più popolare del pianeta: PornHub. Fiutato l'affare, già a marzo il popolare aggregatore di video pornografici ha permesso l'iscrizione gratuita ai propri pacchetti solitamente a pagamento per un mese. Recenti statistiche hanno inoltre indicato che proprio durante le fasi più acute della pandemia in Europa – fine marzo e inizio aprile – il sito ha registrato i propri picchi, ossia record di visitatori. E per fortuna, non si è limitato solo alla parte commerciale: PornHub ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, chiedendo ai performer e alle performer più noti del globo di realizzare dei brevi video che potessero veicolare il messaggio dell'importanza delle norme igieniche.