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Campione, dalla pizza alla mascherina: 42 sanzioni da lockdown

Il bilancio del comandante dei Carabinieri dell'enclave Natale Grasso: 'Controllati 558 veicoli e 686 persone, ma nessun accanimento'.

Carabinieri coronavirus Campione d'Italia Ti-Press
19 aprile 2020
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Stretti nella morsa del virus ma soprattutto di una doppia legislazione, quella italiana e quella ticinese e svizzera. Protagonisti i cittadini di Campione d'Italia 'confinati' nel piccolo territorio di un chilometro e mezzo quadrato dalla quarantena forzata decisa da Roma fino al 3 maggio e attenti, nei loro brevi spostamenti dettati dall'urgenza (l'acquisto di beni di prima necessità o controlli medici) a rispondere anche alle limitazioni attuate nel cantone (l'ultima quella rivolta agli over 65 e al divieto di fare la spesa, 'invito' nell'ultima settimana alleggerito dalla possibilità di recarvisi di prima mattina).

All'Arco d'entrata nell'enclave una pattuglia dei Carabinieri controlla i passaggi di auto e persone con la perentoria richiesta dell'autocertificazione, il documento imposto dalle autorità italiane per giustificare il minimo movimento. Tutti in regola? A rispondere al nostro interrogativo è il comandante del Nucleo operativo campionese della Benemerita, Natale Grasso: «Dall'11 marzo ad oggi abbiamo controllato 558 veicoli e 686 persone. Le sanzioni sono state 42 a carico per il 50% di campionesi e per l'altra metà di cittadini residenti in Ticino». Le scuse più curiose? «Per chi viene da fuori si va dal desiderio di comprarsi una pizza al fare una passeggiata sul lungolago, per chi qui abita il fatto di non indossare la mascherina, obbligatoria in Lombardia. Ma vorrei sottolineare che non vi è alcun accanimento da parte dei miei militi, sono controlli necessari e richiesti dalla Questura».

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