Le richieste di aiuto sono aumentate dal 23 marzo, poi si sono stabilizzate. Il servizio rimarrà attivo fino a fine aprile
Funziona piano regime il numero verde della Città di Lugano. Attivato per dare supporto alla hotline del Cantone (0800 144 144) prettamente sanitaria, il numero verde della città (0800 6900 00) è orientato a rispondere alle svariate richieste di aiuto della cittadinanza, per garantire un ascolto. Quante chiamate avete ricevuto? "Fino a ieri erano oltre 1'300" risponde Sabrina Antonini Massa, responsabile della Divisione socialità. Quali sono le richieste principali? "I due terzi delle chiamate riguardano richieste pratiche legate alla quotidianità: come fare per la spesa piuttosto che per i pasti o per i rifiuti, per i pagamenti delle bollette e una cinquantina ci hanno sollecitato per il bisogno di rassicurazioni o per fare due chiacchiere. Gli operatori sociali spiegano come procedere per chiedere un posticipo oppure altre indicazioni".
Sono in aumento o notate una stabilizzazione? "Le richieste sono esplose dallo scorso 23 marzo quando siamo passati da una media di una quarantina di chiamate a oltre duecento (quel giorno) e tanti hanno fatto domande sull'approvvigionamento di generi alimentari o sulle passeggiate con il cane. A dipendenza di dove abita la persona, dei suoi bisogni, dell'età la indirizziamo verso le associazioni, una decina, con le quali stiamo collaborando. Si tratta di enti, alcuni dei quali già attivi come Pro Senectute e Croce rossa ma anche piccole realtà di quartiere che fanno commissioni che sono nate con la diffusione del Covid-19", osserva Sabrina Antonini Massa. È comunque un periodo complicato persone e famiglie in difficoltà con meno entrate. Il servizio resterà attivo fino a fine aprile 7 giorni su 7 ma probabilmente cambierà visto che ieri il Cantone ha attivato un'altra linea di ascolto e di supporto psicologico.
Alla luce delle tante le richieste al numero verde, pensate di ampliare l'iniziativa? "Il mondo delle associazioni è davvero eccezionale, lavorano benissimo, si tocca con mano la loro generosità, l'altruismo e la voglia di aiutare dei volontari coinvolti - risponde il sindaco di Lugano Marco Borradori -. È chiaro che riuscire a far funzionare un meccanismo del genere non è stato facile. Ne abbiamo parlato in seduta di Municipio oggi (ieri, ndr.) e abbiamo deciso di stabilizzare un po' il sistema che è abbastanza soddisfacente, e cercare di affinarlo senza necessariamente allargarlo". All'inizio il numero verde ha stentato a decollare, forse perché, continua il sindaco "nelle persone c'era un po' di pudore, ma pian piano tutti hanno trovato una modalità e una velocità di 'crociera' giusta. Sicuramente ci saranno persone che non si sono ancora fatte avanti, però mi sembra che dopo quasi tre settimane il sistema abbia raggiunto la propria stabilità quindi immagino che una buona parte di coloro che si trovano in stato di bisogno, abbiano comunque già chiesto aiuto".
Dal profilo istituzionale sono pervenuti atti parlamentari che hanno chiesto al Municipio di fare di più. Avete immagino altre misure sociali o economiche? "L'obiettivo è quello di stare al passo con le esigenze dettate dalla situazione, in particolare con l'emergenza sanitaria e questa deve restare la nostra priorità per il momento anche se il tempo sta volgendo al bello. Naturalmente sentiamo la giustificata pressione da parte degli imprenditori e dell'economia affinché possa riprendere l'attività e d'altro canto sappiamo di situazioni alquanto difficili. Come Città, dal profilo economico, abbiamo affrontato questa fase in modo ordinato cercando di far fronte ai bisogni, ma non ci fermeremo qui. Siamo continuamente al fronte e affronteremo la situazione anche dal punto di vista sociale e dei bisogni. Occorre essere pronti a modulare le risposte. Stiamo lavorando a tutto ciò che è possibile affinché quando l'emergenza sanitaria finirà, possiamo essere pronti e occuparci dell'urgenza economica e finanziaria. Risponderemo a tutti gli atti parlamentari".
Dall'osservatorio di Besso Pulita!, dal 13 alla fine di marzo abbiamo effettuato 67 interventi, soprattutto per consegnare la spesa o casa i farmaci ma le persone che chiamano si sentono sole, hanno bisogno soprattutto di sostegno psicologico. Grazie ai due cartoni di libri che ci ha regalato Giampiero Casagrande, assieme al cibo consegnamo un testo perché la gente ha anche bisogno di 'mangiare' cultura. Noto che pian piano la gente si sta arrangiando, noi abbiamo 4 o 5 volontari che si dividono il quartiere. La solitudine emerge perché c'è bisogno., ci spiega il presidente del sodalizio Ugo Cancelli la gente ha bisogno di si riscopre un po' la socialità e la solidarietà, dall'altra parte, la distanza sociale, sta cambiano le abitudini delle persone, ad esempio si evita di prendere l'ascensore con altri.