Il 51enne è accusato di traffico di cocaina e di monete di due euro false. E duecento grammi sarebbero arrivati a Lugano per l'ultimo Capodanno
Arrestato la scorsa settimana per traffico di cocaina dal comasco a Lugano dopo aver ammesso le proprie responsabilità ha ottenuto gli arresti domiciliari (un po' come tutti visto il periodo di forzato isolamento, causa coronavirus) a Campione d'Italia dove risiede da anni. È un 51enne campionese considerato il terminale oltre il confine dell'organizzazione (15 gli arresti) finita in carcere non solo per spaccio di droga, ma anche per vendita di monete false di 2 euro, coniate in una zecca clandestina scoperta da carabinieri del comando provinciale di Como. Monete che sarebbe state spese anche in Ticino.
Il 51enne campionese, nella ricostruzione del pm Simona De Salvo della procura lariana, sarebbe stato il trait d'unione tra i capi dell'organizzazione, fra cui un 72enne di Cernobbio e un ticinese, non ancora identificato, che finanziava l'acquisto di cocaina. Ticinese che si spostava usando auto a nolo, come accaduto l'ultimo giorno dello scorso anno: l'acquisto di 200 grammi di cocaina. Droga destinata al mercato ticinese per i festeggiamenti di Capodanno che sarebbe entrata in Ticino passando dal valico di Maslianico, con destinazione finale Bissone, dove lo stupefacente si presume sia stato poi distribuito a pusher locali.