Luganese

Origlio, il referendum è ‘sicuro’

Il messaggio del Municipio è ritenuto troppo oneroso. Venissero votati lunedì gli 1,8 milioni di franchi per l’ecocentro, partirebbe la raccolta di firme.

7 marzo 2020
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Incombe il lancio di un referendum contro la richiesta di credito di 1,825 milioni di franchi per realizzare un ecocentro per l’acquisto di un trattore con rimorchio all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì 9 marzo. Anzi, se il messaggio municipale venisse approvato, è sicuro che partirà una raccolta di firme. A segnalare quella che appare come una certezza è il municipale Lega-Udc ‘dissidente’ Riccardo Braga mentre continua il botta e risposta con l’esecutivo e la sezione locale del Plr.

Come si legge nel messaggio municipale, però, il progetto dell’esecutivo nasce diversi anni fa e nel 2017 il Consiglio comunale (due anni dopo anche il Consiglio di Stato) approvò una variante di Piano regolatore per adeguare la destinazione dell’area (il mappale 770 dove dovrebbe sorgere la struttura). Una variante suffragata da uno studio di fattibilità per costruire l’ecocentro che parlava di un costo indicativo di 975’000 franchi (esclusi contenitori, cassoni altro genere di arredi). E il Municipio presenta il messaggio, dopo aver approfondito l’argomento, incaricando uno studio di ingegneria di allestire il progetto definitivo dell’ecocentro, la cui spesa è indicata negli investimenti pianificati per il 2020 e nel Piano finanziario quadriennale. Lo stesso Municipio riconosce che l’investimento è significativo: occorrerà accedere a un credito bancario di 1,5 milioni di franchi e potrebbe lievitare l’onere a carico dei residenti per la tassa base sui rifiuti. Tanto che bisognerà rivedere il regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti. Lunedì sera il legislativo discuterà pure il rapporto di minoranza che invita a respingere il credito. E fra le ragioni c’è anche quella relativa alla spesa considerata eccessiva.

‘Non si può spendere così tanto’

I tre consiglieri ‘di minoranza’ della Gestione sgnalano l’urgenza di “far passare il messaggio” e ritengono opportuno attendere l’esito delle elezioni per mettere mano a questo progetto in concomitanza o dopo la revisione della tassa base. E pure il municipale Braga sostiene che «non si può spendere così tanto quando abbiamo il compostaggio del verde vicino (via Taverne) e l’ecocentro Serta di Lamone poco più distante. Il progetto è sovradimensionato e proporrebbe spazi ristretti. C’è pure l’inghippo relativo al parcheggio pubblico esistente a pagamento con stalli troppo stretti che verrebbero allargati eliminando l’ecocentro che c’è per farne un altro da 1,6 milioni».