Lunedì sera in Consiglio comunale il credito di sette milioni e mezzo di franchi per la riqualifica: i pro del sindaco, i contro del gruppo spontaneo
Una lettera firmata a penna da alcuni cittadini e inviata ai consiglieri comunali di Melide per esporre le proprie considerazioni in merito alla riqualifica del nucleo centrale del paese. A inviarla quello che si dice essere un 'gruppo spontaneo per la ricerca di consenso'. Lunedì, infatti, il legislativo sarà chiamato ad approvare il credito di 6,9 milioni di franchi a cui si aggiungono 525mila franchi per la predisposizione di una rete di acqua industriale a scopo termico.
A muovere questo gruppo le 'perplessità' – come si legge – nella presa di posizione "le questioni che hanno portato al ritiro da parte del Municipio del precedente messaggio e che restano tali. Anzi – annotano – si sono aggiunti altri elementi di perplessità". Diversi gli elementi criticati: dalla tipo di pavimentazione ai contributi di miglioria, all'uscita di scena della chiesa parrocchiale dallo spazio dei lavori al trasloco del monumento di Domenico Fontana fino alla trasformazione dell'illuminazione". Secondo il gruppo spontaneo nodi presenti fra la popolazione e che, quindi, "meritano di essere approfonditi".
Quale dunque l'invito alla politica? Nella lettera si parla di "sospendere l'esame dei due messaggi" con l'invito all'esecutivo di "creare un gruppo di lavoro, rappresentativo di tutti i gruppi del Consiglio comunale con l'eventuale rappresentanza anche dello stesso gruppo spontaneo". Gruppo di lavoro a cui, secondo il referente, ovvero Abbondio Adobati, come citato nel testo, "venga assegnato il mandato di presentare entro la fine del 2020 valutazioni condivise che il Municipio dovrà poi tenere in considerazione nel presentare un ulteriore messaggio".
Angelo Geninazzi, sindaco di Melide, non nasconde di essere molto amareggiato: «Ciò che mi rende triste è che Melide ha un'abitudine che hanno pochi Comuni, ovvero quella di organizzare 'Melide comunica', quattro mattinate all'anno dove il Municipio presenta dei progetti, non ancora maturi, ma che vogliono essere condivisi con la popolazione. La pressione che riscontriamo da chi non è d'accordo a una riqualifica pregiata, sottolineo pregiata, del nucleo risale al 2012. Ogni volta che negli anni se ne è discusso abbiamo sempre accolto i suggerimenti con delle modifiche, dal tipo di approvvigionamento energetico alla commissione che accompagnasse la realizzazione del progetto ai contributi di miglioria. Ora, potevamo noi immaginare che presentando nei dettagli un messaggio che è lo stesso da un paio di anni e che è stato adattato alle critiche, ci ritrovavamo ora qualcuno contro? Mi sento in un film! Non c'è Comune che ha condiviso in questo modo un progetto con la popolazione... Purtroppo in questo momento il Municipio in corpore non ha più una rappresentanza in seno al Legislativo, gli unici siamo noi della Lista civica. Pensavo, comunque, che in questo paese fossimo maturi a sufficienza per riconoscere il bene del comune».
Lunedì peraltro sarà un Consiglio comunale all'ultimo voto dato che per conflitti di interesse (residenti nel nucleo) potranno votare in 17 su 20, dove sono necessari per l'approvazione 11 sì. «Se il messaggio fosse affossato – non manca di far sapere ai melidesi il sindaco – torniamo alla casella zero e il prossimo Municipio, se considererà ancora prioritario questo progetto, dovrà ripartire da capo e trovare un nuovo consenso che alla luce delle cose non sembra così facile da trovare. E allora, a questo punto, la speranza è che il Consiglio comunale, approvandolo, possa dare la possibilità di esprimersi a tutti i cittadini». Non si parla di referendum, ma la strada sembra quella.