Luganese

Verso le Comunali: finanze, quo vadis Lugano?

Promosso il capodicastero Michele Foletti, ma per la prima città del cantone vi è la necessità di prefigurare 'nuovi mondi' di crescita.

20 febbraio 2020
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Vogliamoci bene. Anche in campagna elettorale. Così, per allontanare lo spauracchio del seggio che balla, siamo partiti, nel nostro confronto elettorale a quattro, dalle buone notizie, invitando i ‘rivali’ a un plauso per il municipale in carica Michele Foletti che a Lugano, dopo aver ereditato nel 2013 cinquanta milioni di deficit, è riuscito a raddrizzare la rotta. Un miracolo?

Il capodicastero Consulenza e gestione ha fatto dunque un buon lavoro?


Michele Foletti Ti-Press

Tricarico: «Se dobbiamo partire dal 2013, partiamo da prima le elezioni quando il Consiglio comunale era chiamato a votare l’aumento di tre punti del moltiplicatore (allora era al 70%). Come Ppd l’abbiamo responsabilmente sostenuto, mentre la maggioranza votò per il mantenimento. Con l’arrivo del nuovo capodicastero si è avuto un aumento di dieci punti. Chiaro che il lavoro di risanamento delle finanze è passato attraverso un aumento, drastico, del moltiplicatore. Questo sicuramente ha aiutato...».
Valenzano: «Sicuramente ha fatto un buon lavoro. C’è stato anche un grande sforzo di tutto il Municipio e dell’amministrazione e una ristrutturazione interna che ha fatto sì che la spesa venisse pesantemente messa sotto controllo, cosa che è riuscita. Quello che però abbiamo constatato negli ultimi anni è che la spesa di gestione corrente tende ad aumentare e non sempre in modo giustificato. Questo perché vi è la necessità di tornare a un moltiplicatore attrattivo. Aver parlato impropriamente di fallimento della città ha sicuramente comportato un impatto reputazionale negativo».
Cappelletti: «Va riconosciuto al Municipio uno sforzo effettivo e riuscito di riordinare l’amministrazione nonché le finanze cittadine che fino a quel momento non erano state gestite nel modo più accorto, basti pensare alla gravosa assenza di un Piano finanziario, allestito con grave ritardo. Vi è tuttavia negli ultimi anni un limite alla gestione delle finanze, non sufficientemente aderente ai bisogni dei cittadini più in difficoltà. Sono mancati investimenti coraggiosi nel campo ambientale e sociale, limitandosi a far pesare il risanamento finanziario sulle spalle di lavoratori e cittadini meno abbienti».
Foletti: «È vero che nel 2013 abbiamo dovuto aumentare di dieci punti il moltiplicatore ma, dal 2014, abbiamo diminuito in maniera drastica la spesa. Una diminuzione reale che nessun ente pubblico ha mai fatto in questo cantone. Se aumentano oggi le spese ricordo a tutti che su un franco di spesa, sessanta centesimi sono indotti dal Cantone. L’aumento di spesa che abbiamo avuto è, dunque, dovuto ai contributi cantonali per oltre 8 milioni di franchi e altri contributi che noi non possiamo gestire direttamente. Sulla questione della città fallita o meno vi chiedo come chiamare quanto avvenuto nel 2013, quando per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali nessuna banca ci concesse un prestito di 60 milioni di franchi... Andare in prima persona dal Consiglio di Stato per ottenere un credito-ponte, vi assicuro che non è stata una bella sensazione... E ancora sulla socialità: il miglior complimento che ho avuto è stato quello dell’allora direttore delle scuole che ha parlato di una manovra che non ha comportato grandi scompensi sociali».

Quale capodicastero non si è mai sentito anche oggetto di critiche o pretese non solo dei partiti rivali ma anche del suo stesso movimento? Ha mai pensato che Lugano e i suoi cittadini pretendano spesso la botte piena e la moglie ubriaca?

Foletti: «Soprattutto il Consiglio comunale! I cittadini sono più responsabili. Se la Commissione della gestione invita a non farsi prendere la mano, a non spendere di più, arriviamo al Preventivo e piovono milioni in emendamenti, senza rendersi conto del risultato».
Valenzano: «Questo è un tema che andrebbe discusso perché gli emendamenti dell’ultimo minuto, più per lotte politico-partitiche, poi fanno molto male. Emendamenti attuati quale ‘sabotaggio’ a consensi diffusi maturati dall’esame e dal lavoro in Gestione non è il modo che vorrei per gestire le finanze».


Karin Valenzano Ti-Press


Tricarico: «Considerato che sono l’artefice negli ultimi anni delle richieste di abbassamento del moltiplicatore, giustificate dall’introduzione della tassa sui rifiuti e oggi condivise anche dal capodicastero, invito a concepire una Lugano che deve guardare avanti con fiducia, certo con finanze sane ed equilibrate, ma anche attrattiva fiscalmente. Ben venga il lasciare anche un solo franco in più nelle tasche dei cittadini».
Cappelletti: «Non si mette in discussione lo sforzo analitico della Gestilarone, ma stupisce sempre, anche se non troppo, come la diminuzione del moltiplicatore assuma una certa valenza elettorale. Questa corsa al ribasso è criticabile, soprattutto in un momento in cui la situazione finanziaria non si è ancora stabilizzata e in cui a livello cantonale si è approvata una riforma fiscale che andrà a pesare ingentemente sulle finanze degli enti locali. Quindi una scelta di lungo periodo e responsabile sarebbe stata quella di mantenere il moltiplicatore allo stato attuale. Mi rammarica poi che si giudichino 'strumentali' alcuni emendamenti tra cui figura quello da me presentato relativo all'aumento del numero degli apprendisti, che considero invece ponderato e doveroso».

In un momento in cui le acque per Lugano non sono del tutto tranquille, qualora Foletti venga riconfermato in Municipio come si prefigura il futuro? Si può pensare ad investimenti quando il debito con le banche continua a sfiorare il miliardo?

Foletti: «Il debito con le banche oggi mi preoccupa meno in quanto credo che ancora per i prossimi anni non avverrà un aumento dei tassi di interesse. Diminuzione che ci ha aiutato perché siamo passati da 17 a 11 milioni di interessi passivi dal 2016 al 2019. Certo non è sano lasciare alle generazioni future 980 milioni di debiti. La capacità di investimento della città l’abbiamo voluta calcolare fissando degli obiettivi soprattutto sull’autofinanziamento, perché maggiore è l’autofinanziamento minore è la necessità di indebitamento. E in questo riusciamo a contare su 55-60 milioni l’anno. È evidente che una diminuzione del moltiplicatore diminuisce la capacità di autofinanziamento. Ciò che mi preoccupa è che abbiamo già raggiunto il picco della curva economica, vediamo già oggi che siamo in discesa. Siamo comunque fortunati perché con i ritardi nelle tassazioni oggi riceviamo notifiche risalenti agli anni 2013-14-15. Con la citata riforma fiscale avremo una diminuzione di gettito, ma va detto che era necessaria per mantenere un’attrattività per le persone fisiche e giuridiche non solo a Lugano ma in tutto il cantone. La diminuzione dell’aliquota sulla sostanza delle persone fisiche di due anni fa ci ha permesso di arrestare l’emorragia di buoni contribuenti dopo aver perso centinaia di milioni di sostanza. È evidente che non è la diminuzione del 2% del moltiplicatore che può risolvere tutto ma è la modifica dell’imposizione della base contributiva che viene fatta con la legge tributaria e altri strumenti che permettono di mantenere i posti di lavoro in città e soprattutto di sviluppare nuovi settori quali l’intelligenza artificiale, il fashion, e il progetto che abbiamo dovuto reimpostare, di centro di ricerca in tecnologia medica».
E che idea vi siete fatti voi che potreste trovare posto nell’esecutivo?
Tricarico: «La città non può e non deve fermarsi in quanto motore di tutta la regione. Oggi ci troviamo davanti a una serie di investimenti importanti quali i Poli sportivo e congressuale che accentrano molte risorse. Vorrei che la Città possa mettere a disposizione le infrastrutture per nuove opportunità di crescita grazie anche al nuovo campo Usi-Supsi, ad AlpTransit e al nostro lago, e all’apertura di ‘nuovi mondi’».


Michel Tricarico Ti-Press


Valenzano: «La capacità di pianificare gli investimenti va migliorata. Noi qui dobbiamo veramente diversificare in attività economiche per generare effettiva capacità di lavoro, penso al turismo congressuale, alle nuove tecnologie, a una nuova fruibilità del lago per i cittadini. Chiaro che non potrà essere solo la città a finanziare questo tipo di investimenti, ma bisognerà aprire a un vero partenariato pubblico-privato. Senza dimenticare la necessità di valorizzare e mettere a reddito il parco immobiliare comunale».
Cappelletti: «Dopo il tracollo della piazza finanziaria la Città deve trovare nuovi comparti per favorire l’occupazione e lo sviluppo del territorio, se necessario secondo la formula del partenariato pubblico-privato dove fra i due attori dovrebbe sussistere tuttavia un rapporto paritario che anteponga l’interesse pubblico a quello privato».

Moltiplicatore su, moltiplicatore giù o status quo: la discussione rimane aperta...

Cappelletti: «È importante che ci si impegni attivamente nello sviluppo economico del territorio, al quale devono essere dedicate maggiori risorse che verrebbero a mancare con una diminuzione del moltiplicatore, invero uno dei tanti fattori d'attrattività. Quelli che sono stati definiti come vantaggi per il ceto medio, sempre più tartassato da casse malati e alloggi, sono da relativizzare. I dati dicono che per il 48% della popolazione si tratta di un guadagno annuo da uno a cento franchi, un guadagno assolutamente irrisorio che sarebbe piuttosto da ricercare, nel mantenimento del moltiplicatore, redistribuendo la ricchezza. Un esempio concreto? Rafforzare i programmi occupazionali, revisionare il regolamento sociale, quindi non sgravi ‘a pioggia’ ma interventi puntuali laddove necessario».


Edoardo Cappelletti Ti-Press


Valenzano: «D’accordo che chi ha meno possibilità debba contare su un aiuto maggiore e una pressione fiscale minore. Va ricordato però che abbiamo una percentuale esigua della popolazione che paga la maggior parte del gettito fiscale della città. La redistribuzione avviene già anche in questo modo. È quindi necessario restare attrattivi».
Tricarico: «Con gli aumenti di casse malati e nuove tasse ambientali sono stupito che potendo abbassare le imposte c’è chi dica tranquillamente di aumentarle».
Foletti: «Dovremo per forza trovare un margine per risparmiare sulla spesa pubblica. Sia sui 60 centesimi indotti da terzi sia sui 40 centesimi gestibili da noi. Non è un segreto, è scritto nel messaggio sul polo sportivo, che una volta costruito il fabbisogno di gettito annuo in più sarà di 13 milioni, contemporaneamente vi sarà la riforma fiscale che comporterà un minor gettito di 20 milioni all’anno. O si va dai cittadini e si chiede di pagare più imposte o si ricerca un certo equilibrio per diminuire la spesa mantenendo un coefficiente di imposta attrattivo. Attrattività che se il Consiglio comunale la misura con Comuni come Paradiso o Cadempino, noi in Municipio la confrontiamo con le altre città svizzere, dove siamo quella con la pressione fiscale più bassa».

Spulciando le diverse voci di spesa pubblica, è pensabile che ci sia ancora margine per risparmiare qualcosa?

Foletti: «Occorrerà vedere anche quelle che sono le politiche del Cantone. Pensiamo al pacchetto di reimpostazione degli aiuti sociali che dovrebbero dare stimoli maggiori alle persone che sono in assistenza o in disoccupazione. Quindi come Municipio aspettiamo di vedere cosa deciderà il Gran Consiglio per poi avere delle misure accompagnatorie, perché ultimamente si andava a pagare due volte la stessa cosa».


Dibattito elezioni comunali 2020 Valenzano, Tricarico, Foletti e Cappelletti Ti-Press

Qualora, Foletti, venisse confermato quale municipale o nel caso in cui, Cappelletti, Tricarico e Valenzano, foste eletti nell’esecutivo cttadino quale motto scegliereste per il prossimo quadriennio di legislatura?

Valenzano: «Io ce l’ho! Più qualità, meno quantità e più velocità».
Tricarico: «Da ex sprinter dei cento metri direi sicuramente una forte accelerazione ma soprattutto la necessità di creare una rinnovata fiducia nei cittadini per il futuro. Negli ultimi anni si è avuto, infatti, spesso un atteggiamento molto negativo anziché guardare avanti con ottimismo».
Cappelletti: «Investimenti che possano restituire progettualità al Comune di Lugano per affermarsi nel campo dello sviluppo economico, favorire l’occupazione e redistribuire la ricchezza verso chi ha più bisogno».
Foletti: «Andare avanti guardando a un orizzonte lontano e non guardandosi le zampette come i piccioni in Piazza della Riforma».