Luganese

La funicolare degli Angioli a Lugano? 'Va riattivata'

Arrivati i risultati del concorso di idee indetto l'anno scorso: tutti i team prevedono la riattivazione. Domani una presentazione in Municipio

La funicolare degli Angioli di Lugano, in disuso dal 1986 (Foto Ti-Press)
11 febbraio 2020
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La funicolare degli Angioli va riattivata. I quattro team che hanno partecipato al concorso di idee indetto l’anno scorso dalla Città hanno espresso visioni differenti, ma su un grosso punto concordano tutti: «Il restauro storico della funicolare e la sua riattivazione sono giudicati obiettivi da raggiungere». A confermarlo è Michele Bertini, presidente del collegio d’esperti che ha seguito la procedura del mandato di studio in parallelo – i cui risultati sono arrivati poche settimane fa –, «indispensabile per capire che cosa vogliamo fare di un oggetto storicamente pregiato ma in disuso, inserito in un comparto che sta rifiorendo».

Attivata nel 1913, fu dismessa nel 1986

Ultima fra le quattro funicolari di Lugano e Paradiso a venir messa in esercizio nel 1913, collegando la parte alta e quella bassa di Loreto durante il boom turistico della Belle Epoque. Fu dismessa nel 1986. Da allora il comparto – il breve tratto ferroviario, l’adiacente scalinata, la torretta neogotica e la stazione d’arrivo – giace in stato d’abbandono. Viceversa, le vicinanze sono state oggetto di investimenti pubblici e privati ingenti: il Lac, la Stazione Ffs, la Cattedrale. Dopo oltre trent’anni di discussioni e atti parlamentari, anche per l’impianto sembra essere giunta l’ora di essere rivalorizzato.

Un nuovo debarcadero di fronte a Lac e una passerella sopra alla ferrovia

«Questa procedura ci permetterà di effettuare una sintesi di cosa vogliamo e cosa no – osserva il vicesindaco –, io rimango convinto che la Città abbia bisogno di visioni di questo genere. Ora l’obiettivo è passare da un’idea a un progetto». Grazie al concorso è stato in particolare possibile individuare più fasi operative. Una prima comprenderebbe la riattivazione della funicolare vera e propria, l’eventuale costruzione di un pontile – forse anche per imbarcazioni private – antistante all’impianto con servizi di bar/ristorazione, l’apertura al pubblico e la valorizzazione del parco retrostante al Lac, una passerella di collegamento al parco Tassino che passi sopra alla ferrovia, interventi nel parco per favorirne l’attrattività (servizi igenici, bar, chiosco) e a favore della mobilità lenta. A un’ipotetica seconda fase sono invece da ascrivere eventuali lavori all’ex parcheggio del Tcs e nella valle del Tassino. «Lo scopo finale – valuta Bertini – è migliorare la qualità urbanistica della città ma anche e soprattutto creare qualcosa che sia di richiamo turistico».

I risultati del mandato di studio in parallelo verranno presentati domani ai municipali.

I prossimi passi? L'eventuale risoluzione e poi il concorso d'architettura

Il cammino per arrivare a riproporre seriamente la riattivazione della funicolare degli Angioli è stato lungo, e non è ancora finito. Nel 2012 il Municipio aveva messo in consultazione due possibili soluzioni per l’impianto: un restauro statico, ossia l’esposizione della cabina, o un recupero storico. Esclusa la Lega – allora contraria a entrambe le varianti – gli altri partiti dimostrarono una certa apertura, ma le priorità ben presto virarono sul risanamento finanziario. Nel frattempo il pregiato oggetto architettonico è stato riconosciuto come bene culturale protetto dal Cantone e il dossier è arrivato nelle mani di Bertini, che l’ha riavviato. Nel settembre 2018 il Consiglio comunale ha approvato il credito (325’000 franchi) per il mandato di studio in parallelo, i cui risultati sono arrivati poche settimane fa (cfr. articolo principale). E i prossimi passi? Qualora ci fosse condivisione, il Municipio incaricherà la Divisione edilizia pubblica e il Dicastero spazi urbani di, rispettivamente, stendere un bando di concorso d’architettura e d’intraprendere le valutazioni per la riattivazione (e la ristrutturazione) della funicolare.

Dal profilo finanziario, quando è era stata fatta la prima consultazione nel 2012 si era parlato di circa sei milioni di franchi. A questi se ne andrebbero ad aggiungere altri, a seconda delle varie proposte che i quattro team hanno preparato e che verranno presentate domani. Questo perché una riattivazione fine a se stessa non è contemplata e verrà presa in considerazione solo se verranno effettuati altri interventi per rivalorizzare il comparto: dal già citato nuovo debarcadero al parco del Tassino.

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