Luganese

Novaggio, la pista da skater rimane dov'è

Prevalgono (244 contro 174) i no al referendum: la popolazione boccia il credito di 150'000 franchi per la progettazione del centro polisportivo

Uno scorcio della pista da skater di Novaggio
9 febbraio 2020
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La pista da skater a Novaggio rimane dov'è, almeno per ora. Al referendum indetto contro la risoluzione per il credito di 150'000 franchi per la progettazione del centro polisportivo hanno infatti prevalso i no: 244 contro 174. In tal modo la popolazione ha sconfessato il Consiglio comunale, che con una risoluzione del 6 maggio 2019 aveva invece accolto lo stanziamento. Si ferma così la procedura che avrebbe portato allo spostamento della pista da skater nei pressi del campo di calcio, per sostituirla con dei parcheggi. Proprio la carenza questi ultimi è un problema cronico del paese e più o meno trasversalmente riconosciuto.

Il sindaco: 'È uno stimolo per approfondire le problematiche emerse'

«Il Municipio era contrario – ricorda il sindaco Paolo Romani –. Prendiamo atto del risultato. In ogni caso, le tematiche sollevate hanno fatto emergere determinate priorità, che sono sulla lista delle cose che dovranno essere fatte dal Comune nei prossimi anni. È uno stimolo ad approfondire: si lavorerà per approfondire delle soluzioni alternative al progetto bocciato, in parte già sul tavolo». E le tematiche sono in particolare due: spostare la pista da skater per rincongiungerla con gli spogliatoi (attualmente lontano l'una dagli altri) e soprattutto creare più posteggi. Se il progetto – avviato con una mozione del 2017 – fosse andato in porto, al posto della pista sarebbero stati costruiti sessantotto nuovi parcheggi.

Un'alternativa? Spostare il nodo intermodale al terreno ex Coop

Schierandosi contro alla risoluzione, la popolazione vede di fatto sfumare questi nuovi parcheggi. Ma alternative ce ne potrebbero essere. «Il Comune è già in contatto sia con il Cantone, sia con Autopostale» ci dice Romani. Una possibilità potrebbe infatti essere quella di spostare il noto intermodale al terreno Coop, acquistato non molto tempo fa dall'ente pubblico. «Siamo in una fase di analisi, non c'è nulla di nero su bianco, ma potrebbe essere una soluzione interessante: per Autopostale, perché li ci sarebbero spazi meglio organizzati, e per la popolazione, che avrebbe a disposizione nuovi posteggi (ricavati dal piazzale utilizzati adesso dai pullman, ndr)». E per quanto riguarda la pista da skater e gli spogliatoi? «Sì, bisogna trovare il modo di avvicinarli: questa problematica è chiaramente emersa. Siamo in fase di ragionamento, ma qualche spiraglio per risolvere anche questo aspetto c'è. Nei pressi del nuovo nodo intermodale si potrebbero ricavare gli spazi per costuirvi gli spogliatoi, avvicinandoli così alla pista». Di certo c'è che, essendo agli sgoccioli della legislatura, difficilmente saranno prese decisioni vincolanti. 

Favorevoli: 'Disinformazione sulle cifre', contrari: 'I cittadini non vogliono sperperare soldi'

«La popolazione non ha capito l'opportunità di avanzare con uno studio valido, che avrebbe permesso di risolvere un problema in tempi rapidi»: non nascone la delusione Andrea Pozzi, consigliere comunale mozionante favorevole al progetto. «Sapevamo che la partita sarebbe stata difficile: i referendisti hanno giocato sulla paura delle cifre, all'inizio c'è stata della disinformazione. E anche con Municipio e capodicastero c'è stato poco dialogo. Sono però soddisfatto che si sia riflettuto sul tema». «È un ottimo risultato – per contro, per il consigliere comunale Alessio Zarri –, i cittadini hanno risposto che sì, è giusto spendere soldi se necessario, ma non sperperarli e soprattutto che bisogna farlo con cognizione di causa». L'oggetto della votazione riguardava infatti i 150'000 franchi per la progettazione, ma lo scenario avrebbe poi previsto una spesa di poco superiore al milione di franchi per lo spostamento della pista. Inoltre, il centro polisportivo vero e proprio avrebbe dovuto comprendere anche un nuovo campo di calcio, un parco giochi, buvette e spogliatoi: 2,2 milioni.

Un dato interessante è il confronto fra coloro che hanno detto di no al referendum e quelli che lo hanno sottoscritto, facendo riuscire la raccolta di firme lo scorso luglio: in entrambi i casi sono 244 persone.