La Procura non ha ravvisato gli estremi per ordinare il carcere preventivo. Il fatto di sangue capitato in via Vicari si sta ridimensionando
Si sta ridimensionando il fatto di sangue capitato domenica mattina nella palazzina di via Vicari 35 nel quartiere cittadino di Cassarate. È stato rilasciato terzetto protagonista della lite sfociata nel ferimento lieve alla schiena e al volto del 18enne di nazionalità svizzera che abita al terzo piano dell’edificio. Gli inquirenti non hanno ravvisato gli estremi per ordinare una carcerazione preventiva.
Dinamiche e singole responsabilità ancora da chiarire
L’inchiesta penale comunque continua per accertare la dinamica dei fatti e ricostruire le singole responsabilità di quanto capitato. Gli altri due giovani fermati e interrogati domenica sono un 27enne cittadino lettone, un 23enne cittadino congolese, entrambi residenti nel Luganese. Cosa abbiano combinato i tre giovani il sabato sera e nelle ore precedenti i fatti è tuttora oggetto di approfondimento da parte degli inquirenti. Tutti e tre sono apparsi alterati domenica mattina all’arrivo della polizia sollecitata da un altro inquilino dello stabile.
Il coltello trovato all'ingresso incompatibile con le ferite
Dalle prime ricostruzioni, sembrebbe che il coltello da cucina trovato domenica mattina sul tappetino all’ingresso della palazzina non sia compatibile con le ferite procurate al più giovane dei tre. Ferite che molto probabilmente sono state causate da un altro coltello o oggetto nel contesto del diverbio divampato fra i tre giovani. Insomma, quello che di primo acchito avrebbe potuto apparire come un accoltellamento, si sta come detto ridimensionando. Sarà l’inchiesta penale appena avviata a chiarire anche questo aspetto della vicenda che per il momento rimane oscuro.