Luganese

Morto a Viganello, regolamento di conti tra tossicodipendenti

Un uomo è morto ieri sera in zona La Santa. I due presunti autori sarebbero già stati fermati. La polizia conferma il rinvenimento del cadavere

Il luogo dell'aggressione (Foto: Ti-Press)
18 dicembre 2019
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“Non sappiamo bene cosa è successo. C'è la polizia, ma non sono in grado di dirle nulla di più”. Così una cameriera del bar pensione La Santa dove sarebbe avvenuto un grave fatto di sangue. Un ragazzo sarebbe stato pestato a sangue da altre persone e sarebbe morto. La notizia non è stata ancora confermata della polizia cantonale. L’aggressione sarebbe avvenuta poco prima delle 20 di ieri sera a Viganello in zona La Santa. Ci sarebbero stati anche dei fermi. 

La pensione La Santa ospita anche dei richiedenti l'asilo. Stando a una testimonianza raccolta sul posto di una persona che conosceva la vittima, si tratterebbe di un ragazzo trentenne ticinese, classe 1984, residente nel Bellinzonese . È probabile che il fatto di sangue sia maturato nell'ambito della droga e i presunti autori – un ticinese e l'altro avrebbe un nome tedesco – sarebbero stati già arrestati. Non è da escludere che la vittima e i due uomini fossero in stato alterato dall'abuso di sostanze stupefacenti. Si tratta di voci ancora non confermate. L'inchiesta è affidata alla procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

Sia la vittima che i presunti aggressori sono noti alle forze dell'ordine. Uno dei due fermati è un ticinese residente nel Luganese. L'altro è uno straniero con permesso C, domiciliato nel Mendrisiotto. Ad allertare la polizia sarebbero stati i due presunti aggressori. Circostanza che fa presumere che la persona morta non sia stata vittima di un piano premeditato. Il 35enne è deceduto nella stanza della pensione dove aveva trovato alloggio. L'uomo ha subito percosse e gli agenti hanno trovato molto sangue. Nei primi interrogatori, alla presenza dei difensori d'ufficio, i due non parlerebbero.

Il precedente del 2011

Già in passato la pensione La Santa sarebbe stata teatro di atti di violenza. Il 23 agosto del 2011 un quarantenne di origini arabe finì all’ospedale con una ferita da coltello a un braccio. L’ipotesi più accreditata sulle ragioni dell’alterco – spiegavano gli inquirenti, mostrandosi tuttavia cauti – sarebbero state da ricercare nell’ambito della droga.

Urla e violenza da anni

«Da quando sono arrivata qui a vivere, via Merlina è sempre un casino. Sento spesso urla, liti. Ho visto scene di violenza, anche dalla finestra. La sera quando rientro a casa vado direttamente nel garage perché ho paura». La testimonianza è di Maria (vero nome noto alla redazione), donna di origine straniera che abbiamo incontrato – spaventata e con le lacrime agli occhi – fuori dalla pensione La Santa di Viganello. Maria abita da alcuni anni in un palazzo adiacente al luogo del ritrovamento del cadavere (cfr. articolo principale), un posto dove non si sente sicura. «Ho chiamato tante volte la polizia. Una volta mi è capitato di vedere un’auto targata in Italia – ricorda – dalla quale un uomo ha estratto un’arma da fuoco. Sembrava che volesse sparare contro dei ragazzi che stavano davanti alla pensione e che sono scappati. La macchina è sfrecciata via a gran velocità e io ho chiamato la polizia». Agenti che allora, come ieri sera e come diverse altre volte, sono intervenuti. Sono intervenuti rassicurando Maria, che tuttavia continua ad avere «paura».

‘Sono stata aggredita anche io’

E non è solo Maria purtroppo a parlare di violenza. Anche Jessica (vero nome noto alla redazione) – che da qualche mese alla Santa ci risiede – afferma di averne «sentite di tutti i colori su questo punto». Non solo: la donna sostiene di essere stata lei stessa aggredita non molto tempo fa. «Sto alla pensione da alcuni mesi, dopo un po’ che ero qui mi sono accorta che il posto era un posto un po’ ambiguo. Finché a settembre non sono stata aggredita anche io – il racconto s’interrompe, la voce comincia a tremare, poi riprende –. Io ho rischiato di morire e non ho fatto assolutamente niente. Un uomo stava picchiando una donna, sono intervenuta e le ho prese io. Avevo la schiena blu».

Jessica spiega di conoscere il 35enne morto, «ma di sfuggita: io mi faccio i fatti miei. Oggi comunque non l’ho visto». E l’ultimo pensiero della donna è rivolto alla gestione della Santa: «Se succedono cose così terribili è colpa di chi ha in mano questa pensione».

La Polizia conferma il morto facendo accenno a un malore

Ministero pubblico e Polizia cantonale comunicano che oggi poco dopo le 19 la Centrale comune d'allarme è stata allertata "per una persona colpita da malore in una camera di una pensione in via Merlina a Viganello”. "Si tratta – si specifica – di un 35enne cittadino svizzero domiciliato nel Bellinzonese, rinvenuto cadavere al momento dell'arrivo dei soccorsi”.

Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia della città di Lugano nonché i soccorritori della Croce Verde di Lugano. "Gli accertamenti finora esperiti non permettono di escludere l'intervento di terze persone”, si legge. "Per questo motivo sono state fermate alcune persone, la cui posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti”. "Considerato lo stadio preliminare dell'indagine, non verranno rilasciate ulteriori informazioni”, si conclude. È stato richiesto l'intervento del Care Team Ticino per fornire supporto psicologico.