Paolo Felix e Kaspar Weber non si ricandideranno alle elezioni di aprile. La maggioranza dei loro colleghi sarà invece della partita.
Tre rinunce, qualche indeciso e una larghissima maggioranza di ricandidature. Sebbene il capitolo elezioni federali non si sia ancora chiuso – dopodomani il ballottaggio per il Consiglio degli Stati –, il Luganese sta già scaldando i motori per le elezioni comunali dell’aprile 2020. A dare in un certo senso ufficialmente il via alla campagna ci ha pensato pochi giorni fa l’annuncio dell’unico municipale del Ppd a Lugano (Angelo Jelmini), che ha deciso di non sollecitare un nuovo mandato. Le speculazioni sulla sua successione sono già partite (cfr. ‘laRegione’ di ieri), intanto la gran parte dei sindaci del distretto ha già preso una decisione, ufficiale o ufficiosa che sia. Voto popolare permettendo, sembrerebbe che una larga parte dei Comuni, fra quelli che siamo riusciti a sentire, potrebbe avere nella prossima legislatura lo stesso sindaco di quella attuale. Come anticipato dalla ‘Regione’, non sarà certamente questo il caso di Collina d’Oro, dove Sabrina Romelli ha già annunciato l’intenzione di non ripresentarsi. Oggi, al suo si aggiungono altri due nomi di sindaci ‘partenti’: Paolo Felix di Aranno e Kaspar Weber di Miglieglia. Oltre all’intenzione di non ripresentarsi, i due sindaci malcantonesi hanno anche un altro significativo punto in comune: guidano esecutivi di paesi piccoli, dove è sempre più difficile trovare persone che vogliano mettersi a disposizione. «È da 38 anni che faccio politica e da 6 sono sindaco ad Aranno – spiega Felix –, ho 70 anni e la mia decisione è legata all’età. Credo sia il momento di lasciare spazio a forze nuove». E i posti da sostituire sarebbero più d’uno, sembrerebbe infatti che questa sarà l’ultima legislatura anche per il vicesindaco Osvaldo Daldini e per il municipale Germano Canello. «Un’aggregazione potrebbe sicuramente alleviare il problema del ‘reclutamento’ di politici – osserva Felix –, per questo credo che tornerà a essere un tema centrale nel prossimo quadriennio».
Kaspar Weber rinuncia perché «dopo tre legislature, le ultime due da sindaco, a causa di crescenti impegni professionali e personali, faccio fatica a svolgere bene come vorrei il ruolo di amministratore locale». Da quando ha cambiato lavoro ed è vicepresidente di Ticino turismo, assumendo anche la carica di presidente ad interim nel periodo in cui l’allora presidente Elia Frapolli aveva lasciato per candidarsi al Consiglio di Stato, l’onere richiesto è aumentato. «Sono arrivato al limite, e sta diventando troppo impegnativo riuscire a fare anche l’amministratore locale. La volontà ci sarebbe anche perché è stata un’esperienza molto positiva, interessante e arricchente che rifarei, ma c’è il rischio di fare male tutto». Miglieglia va verso elezioni tacite ad aprile? «La grande sfida è riuscire a trovare le persone che si mettano a disposizione, visto che assieme a me altri due municipali non vogliono ripresentarsi. Ci stiamo impegnando per trovare persone interessate, ma abbiamo poco tempo, solo fine a metà gennaio quando scadrà il termine per presentare le liste». Le tacite paiono certe a Curio mentre a Novaggio si dovrebbe votare e dovrebbe esserci anche il sindaco Paolo Romani, la cui candidatura non è comunque sicura al 100 per cento. Stesso discorso per Alto Malcantone, dove il sindaco Giovanni Berardi dovrebbe esserci anche alle Comunali: «Dopo una legislatura sono ancora motivato, abbiamo ottenuto risultati positivi, le finanze migliorano e ci sono progetti da portare avanti».
Diverso il discorso invece a Manno, Bioggio, Origlio e Paradiso, dove i rispettivi sindaci Giorgio Rossi, Eolo Alberti, Alessandro Cedraschi ed Ettore Vismara – che ricopre questa carica dal 1996 –, hanno già detto che saranno della partita. Anche Alex Farinelli, reduce dalla brillante elezione in Consiglio nazionale, ha manifestato l’intenzione di ripresentarsi per il sindacato a Comano. Manca ancora l’ufficialità, ma non «l’entusiasmo» per il sindacato per Antonella Meuli (Sorengo), e pure Marco Lehner (Cadempino), Marco Balerna (Lamone) e Anna Celio Cattaneo (Monteceneri) si sono «messi a disposizione». «Non abbiamo ancora affrontato concretamente il tema», ma ha l’intenzione di riprovarci anche Tullio Crivelli (Torricella-Taverne) e pure Thierry Morotti (Agno) sta pensando di ricandidarsi.
Ci sono infine quelli che ancora non hanno sciolto le proprie riserve. Fabio Debernardis (Cademario) sta «ponderando», Giovanni Bruschetti (Massagno) è «in fase di riflessione», mentre Mario Canepa (Mezzovico-Vira) ha già deciso «ma per correttezza preferisco parlarne prima con il gruppo».
Se la stragrande maggioranza dei sindaci luganesi solleciterà un nuovo mandato, molti sono i capi degli esecutivi della regione che dovranno confrontarsi con il tema, spesso spinoso, delle aggregazioni. A cominciare dal Basso Ceresio. Qui non hanno però ancora sciolto le riserve né il sindaco di Arogno Corrado Sartori (una sua decisione è attesa per inizio dicembre) né quelli di Maroggia, Jean-Claude Binaghi (a gennaio) e di Melano, Daniele Maffei (ancora in forse). Uno status che comprende anche Rovio, con Riccardo Costantini che intende confrontarsi, prima di ricandidarsi, con il partito. E tutto ancora da decidere per il collega di Bissone, Andrea Incerti (dove sembra si stiano studiando nuove alleanze), e per Melide, un punto interrogativo la risposta che ci ha dato, per ora, Angelo Geninazzi.
Fermento pare esserci a Morcote, allo studio aggregativo con Vico Morcote. Nicola Brivio sembra favorevole a un nuovo mandato, ma pare in Comune esserci la volontà di presentare una lista alternativa. Natale è, invece, la scadenza che si è dato Giona Pifferi, sindaco di Vico Morcote, per decidere.
Sta lavorando a pieno regime anche la macchina che dovrebbe portare all’aggregazione fra Bedano e Gravesano. I due sindaci in carica, rispettivamente Dario Fraschina e Maurizio Anghileri, solleciteranno infatti entrambi un nuovo mandato «per traghettare il comune all’aggregazione». E a tal proposito, la commissione ad hoc ha anche scelto quale nome proporre per la futura entità comunale, qualora dovesse veder la luce: Medio Vedeggio.
I Comuni della valle della Tresa (Ponte Tresa, Croglio, Monteggio e Sessa) convoglieranno in un unico ente locale che nascerà con le elezioni di aprile. L’aggregazione interessa da vicino anche Astano. Ieri il Consiglio di Stato ha risposto ai vari atti parlamentari, ribadendo che l’aggregazione è l’unica strada percorribile a lungo termine. E il tema sarà sottoposto alla prossima assemblea comunale, dopodiché la sindaca Brigitte Cella con i suoi colleghi di Municipio scioglierà le riserve.