Luganese

Ex Bsi a Cadro: Città interessata, ma non a tutti i costi

Illustrate all’assemblea di quartiere le ipotesi sull'area in disuso da anni che la Efg intende riqualificare come complesso abitativo. Ma c'è anche l’interesse del Municipio

Veduta aerea panoramica Centro sportivo BSI. Nella foto una veduta aerea panoramica del ex Centro Sportivo BSI di Cadro. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi
23 ottobre 2019
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La Città chiederà alla banca di presentare un’offerta per un eventuale acquisto su cui bisognerà in ogni caso passare dal Consiglio comunale

Adottare la variante pianificatoria a favore del progetto della Efg, oppure valutare l’acquisto da parte della Città. Sono le due ipotesi sul futuro del comparto ex Bsi a Cadro illustrate ieri sera all’assemblea di quartiere dal titolare del Dicastero sport ed eventi di Lugano Roberto Badaracco. Un’idea, quella dell’acquisto lanciata dal vicesindaco di Lugano Michele Bertini (cfr. ‘laRegione’ del 30 aprile 2019) che sta prendendo forma, o perlomeno, la Città, anche alla luce dell’interrogazione del consigliere comunale Michele Malfanti (Ppd), ha fatto una serie di valutazioni. Valutazioni che proseguiranno, visto che un progetto non c’è ancora come non ci sono i costi di ristrutturazione, di gestione corrente. Intanto, però il Municipio prossimamente firmerà la lettera indirizzata all’istituto di credito zurighese Efg proponendo un’offerta per l’acquisto. Acquisto che tuttavia dovrà essere a un prezzo ragionevole e ‘giustificato’ da un interesse pubblico relativo alla carenza di infrastrutture sportive che riesca a convincere il Consiglio comunale. Ma qual è il prezzo giusto? «Il discorso si potrà fare una volta ricevuta la risposta della banca», risponde Badaracco. Quanto sareste disposti a investire? «Dipenderà dalla risposta. Al momento siamo davvero ai ‘preliminari’», afferma il titolare del Dicastero sport ed eventi di Lugano che non vuole sbilanciarsi troppo. Possiamo però dire che la perizia fatta allestire dall’esecutivo parla, con le attuali limitazioni e destinazioni d’uso, di mezzo milione di franchi. Invece, la stima ufficiale a registro fondiario si aggira sui 4,5 milioni. Difficile che la Città possa andare oltre questa cifra, anche perché bisognerà calcolare quanto l’acquisto e la successiva gestione ‘in proprio’ o assieme a privati, inciderebbe sull’erario.

Poi, come verrebbe gestito il centro?

Una tale spesa potrebbe rientrare in linea di conto per sopperire a una carenza di infrastrutture sportive che però per il tennis non risulta. «Il sedime è interessante – afferma Badaracco –. Nel frattempo, per il club di Cadro che dovrà lasciare i campi del Panoramica, abbiamo trovato una soluzione a Villa Luganese nei pressi della struttura usata per la ginnastica e del campo di calcio. La piscina da 25 metri invece potrebbe interessare visto che c’è richiesta e che quella al Liceo Lugano 1 chiuderà. Occorrerebbe tuttavia ristrutturarla e coprirla per metterla a disposizione tutto l’anno. Poi bisognerebbe definire come gestirla: se solo la Città (con le relative spese di gestione) o con uno o più privati o assieme. Rispetto a quanto già edificato, si potrebbe destinarlo a luogo d’incontro per la valle del Cassarate, come zona di svago e tempo libero». D’altro canto, in Municipio c’è anche chi ha sottolineato che nei dintorni ci sono già ampie zone verdi, boschi e sentieri.

Stiamo parlando di una superficie di 20’500 metri (di cui oltre 4’000 di bosco) che ospita l’ex centro sportivo, con edifici destinati a funzioni di servizio, come il bar, la sala conferenze e le strutture sportive. Un’area in disuso da anni che la Efg intende riqualificare come complesso per l’abitazione primaria nel quale si potrebbero inserire contenuti in parte di pubblica utilità, come residenze per persone anziane autosufficienti. E l’istituto di credito zurighese ha presentato un progetto e un Piano di quartiere che richiede una variante di Piano regolatore per modificare la destinazione attuale che non pare così semplice come potrebbe apparire.