Luganese

Spiaggia abusiva, le domande al Municipio

Il consigliere comunale Demis Fumasoli interpella la Città di Lugano su un caso di presunto abuso edilizio

(Ti-Press)
13 settembre 2019
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La spiaggia abusiva sorta in riva al Ceresio e successivamente sanata, come riportato dalla trasmissione Falò della Rsi, fa sorgere più di un interrogativo a Demis Fumasoli, consigliere comunale del Partito comunista a Lugano. “Premesso che il demanio pubblico, come da definizione, è un bene inalienabile (Legge cantonale sul demanio pubblico del 18 marzo 1986), mi chiedo come sia possibile costruire una spiaggia alla luce del sole senza che nessuno se ne sia accorto”, scrive Fumasoli nella sua interpellanza al Municipio di Lugano 

“Come mai nessuno si era accorto di nulla? Come si fa a costruire abusivamente una spiaggia dentro il lago di 124m2, con muraglioni di granito alti sei metri, con 200 metri cubi di materiale, senza che nessuno se ne accorga?”. “Vi siete accontentati, dopo avere stabilito con molto ritardo l’abuso, di chiedere una licenza a posteriori. Non si imponeva una misura più incisiva come ad esempio una denuncia penale per avere privatizzato il demanio pubblico?”. E ancora, “Chi e con quali modalità ha autorizzato gli interventi sulla scarpata della famosa frana considerando che si tratta di terreno comunale? E’ stato indetto un concorso pubblico?” “Che fine ha fatto il grande albero che stava in cima alla scarpata? E’ a conoscenza, l’onorevole municipio che qualsiasi intervento in riva al lago deve seguire procedure ben precise e che l’abbattimento di alberi è strettamente proibito?”. 

“Quali sono le misure che l’autorità intende prendere dopo che la spiaggia è stata costruita abusivamente e abusivamente è stata demolita?”

Fumasoli chiede lumi anche sulla casa e sulle procedure per ottenere la licenza di costruzione. “Si conto il Municipio che la prassi seguita, cioè quella delle notifiche senza pubblicazioni, invece delle licenze con preavviso cantonale, sono di fatto nulle e che a questo punto il cantone dovrebbe ordinare, quantomeno il ripristino?” 

“È al corrente il Municipio che ciò che è stato fatto, stando anche a quanto scrive nella raccomandata del 7 agosto scorso il DT, è una grave violazione di norme comunali, cantonali e federali? Non si tratta, quindi, di violazioni solo formali ma sostanziali. Come mai e su quale base avete deciso di rifiutarvi di eseguire l’ordine del DT, cioè di revocare le licenze concesse al proprietario del fondo?”

“Come spiega la concessione di cambio di destinazione d’uso, da stabile puramente artigianale a spazio residenziale, senza passare dalla licenza edilizia con preavviso cantonale, imposta all’articolo 1 della legge edilizia cantonale?”.