Luganese

'Lupara bianca' per un terreno conteso

Il 51enne di Mesoraca arrestato venerdì è accusato di un duplice omicidio maturato nell'ambiente agricolo calabrese

Mesoraca
8 settembre 2019
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Conflitti di vicinato tra due aziende familiari, in particolare per l’utilizzo di un terreno: sarebbe questo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il contesto nel quale è maturato il duplice omicidio accaduto verosimilmente lo scorso aprile, e per il quale venerdì è stato arrestato in un albergo luganese un 51enne di Mesoraca, ritenuto essere l’autore del fatto di sangue assieme al figlio ventenne e di un altro complice, di 49 anni, entrambi già agli arresti in Calabria. Le vittime, sarebbero Rosario Manfreda, 68 ani, e di sui figlio Salvatore, 35, spariti il 21 aprile, domenica di Pasqua e ritrovati mercoledì scorso in un burrone, sempre nella zona di Mesoraca, in avanzato stato di decomposizione. Si attendono diverse conferme, tra cui la stessa identità dei cadaveri ritrovati (sono attesi i risultati dell’esame autoptico) ma tutto lascia pensare a un caso di ‘lupara bianca’. Come ricostruito dal comando dei Carabinieri di Crotone e annunciato già lo scorso primo luglio, tra i due gruppi familiari già in passato erano sorti screzi per questioni di vicinato tra le loro proprietà a Gesara, come lo sconfinamento di capi di bestiame su un terreno, strascico a quanto pare di faccende ereditarie, essendoci pure legami di parentela tra presunti omicidi e presunte vittime. Tutto lascia pensare insomma una tragica resa dei conti. Tabulati telefonici fanno pensare a una sorta di inseguimento nelle campagne calabresi, i movimenti dei sospettati e quelli delle vittime, ricostruiti sempre attraverso i segnali telefonici provenienti dalle automobili impiegate, e le immagini registrate da impianti di videosorveglianza privati. Insomma gli inquirenti hanno pochi dubbi sull’accaduto. Un fatto di sangue, in tutti i casi: l’auto delle vittime, una Ford Maverick, è stata trovata bruciata, e assieme ai resti umani sono stati trovati pallini di piombo. Ora a Crotone attendono, insieme agli ultimi riscontri autoptici, l’estradizione del 51enne arrestato in nel Luganese, mentre forse cercava un qualche appoggio per la latitanza, essendo residente in Ticino una folta comunità calabrese originaria proprio di Mesoraca. A suo carico le accuse di duplice omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e infrazione alla legge sulle armi.