Rapinatore in fuga. Al momento si sta vagliando l'arma (se giocattolo). Aveva di mira la giacenza dei bancomat.
Pistola in mano e fare minaccioso. Il rapinatore entrato in azione questa mattina nella filiale Ubs di Lugano-Paradiso aveva preso di mira la giacenza dei bancomat, presenti all’interno della sede dell’istituto di credito. La conferma ci viene dal direttore generale di Ubs Ticino, Luca Pedrotti: «La Polizia sta verificando se l’arma fosse carica o se diversamente fosse una pistola giocattolo. Il ladro ha coperto il viso con una maglietta. Puntata l’arma contro un nostro dipendente ha chiesto di avere accesso alla giacenza del distributore automatico di banconote».
La filiale di Paradiso è, infatti, una filiale cosiddetta ‘pilota’ senza sportelli e quindi gli impiegati non hanno disponibilità di denaro: «Fortunatamente – continua la sua testimonianza a ‘laRegione’ il direttore – sono prontamente scattate tutte le nostre disposizioni anti-furto tanto che il nostro collaboratore è stato molte bravo nel cercare di guadagnare il tempo necessario affinché il malvivente, spazientito, decidesse di scappare».
A favore della mancata rapina anche l’attivazione dell’allarme presso la stazione di Polizia e il circuito interno di videocamere che ha permesso al capofiliale, dal piano superiore, di seguire tutte le fasi del tentativo di furto.
«Nessun cliente era presente in quel momento all’interno della banca» ci conferma Pedrotti. Pochi i precedenti, peraltro non recenti: «Avevamo avuto qualche anno fa un tentativo di rapina nella filiale di Melide – risponde ai nostri interrogativi il dirigente –. Era molto tempo, per la nostra banca, che non si vedevano fatti di questa entità». Chiusa attualmente la filiale di Paradiso per permettere ai dipendenti un momento di de-breafing psicologico, resterà non accessibile alla clientela per l’intera giornata: «Sono tutti un po’ sotto choc e dunque abbiamo deciso di chiudere la filiale per il resto della giornata. Nel pomeriggio, dopo l’assistenza psicologica, potranno andare a casa» conclude la sua dichiarazione Pedrotti. Nessuna conferma, al momento, viene invece in merito alla lingua o a un eventuale accento del rapinatore: «Non posso rilasciare dichiarazioni a riguardo» chiosa il direttore.