Luganese

Campione d'Italia e l'emendamento pentastellato

L'iniziativa del comasco Currò e del luinese Invidia tende ad ampliare la pianta organica del Comune, destinata a scendere

Il presidio dello scorso 25 febbraio (Ti-Press)
1 marzo 2019
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I parlamentari pentastellati Giovanni Currò (Como) e Niccolò Invidia (Luino) hanno presentato un emendamento al 'Decreto concretezza, relativo agli "interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo". Un emendamento che tende ad ampliare la pianta organica del Comune di Campione d'Italia che dagli attuali 89 dipendenti è destinata a scendere a 15 a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario.

Per gli onorevoli Currò e Invidia, in virtù del fatto che il comune di Campione d'Italia svolge tutta una serie di servizi destinati alle persone – che nelle altre realtà comunali italiane sono garantiti da altre istituzioni – per calcolare la pianta organica dell'enclave il punto di partenza dev'essere il numero degli abitanti. Campione d'Italia dovrebbe essere considerato un comune con 10mila abitanti e non 2mila, quanti sono quelli attuali. Così facendo, la pianta organica del Comune in riva al Ceresio dovrebbe aggirarsi attorno a 60-62 dipendenti, comprendenti anche i controllori al Casinò che attualmente sono una trentina, rimasti senza lavoro a seguito della chiusura della casa da gioco.

L'emendamento sarà in discussione dalla settimana che inizia l'11 marzo. La via legislativa, così come propongono i due parlamentari pentastellati, sembra essere l'unica strada percorribile, già tentata in passato dalla giunta Salmoiraghi e dalle Organizzazioni sindacali; la via giudiziaria – si è ancora è in attesa della decisione dei giudici amministrativi capitolini – non sembra destinata a soddisfare i ricorrenti. Della drammatica situazione di Campione d'Italia si parlerà martedì in Regione Lombardia, dopo che numerosi consiglieri regionali hanno presentato un'interpellanza firmata, fra gli altri, dai comaschi Alessandro Fermi (Forza Italia) e Angelo Orsenigo (Pd).