Il sindaco di Lugano Marco Borradori ha inoltre annunciato di aver sollecitato il Consiglio di Stato affinché si riattivi il gruppo si lavoro per trovare una soluzione
"Abbiamo sempre detto, anche in occasione della presentazione del credito di progettazione sull'area ex macello, che nel nostro disegno non c'è spazio per l'autogestione". Così si è espresso il sindaco di Lugano Marco Borradori, al termine della seduta di Consiglio comunale di ieri sera, rispondendo all'interpellanza presentata dalla commissione dell'Edilizia. In merito al futuro del centro sociale che attualmente occupa poco più della metà del sedime, il sindaco ha annunciato che l'esecutivo "ha deciso di sollecitare il Consiglio di Stato di adoperarsi per riattivare il gruppo di lavoro trovare una soluzione alternativa per l'autogestione". Un gruppo di lavoro rimasto inattivo a lungo anche perché si tratta di una 'patata bollente'. Il governo cantonale si è detto favorevole e ha pure già fornito i nominativi delle persone che fanno parte del gruppo composto da rappresentanti della Città e del Cantone. Un gruppo chiamato a trovare una soluzione alternativa. "Se non dovesse riuscirci, vale la prima risposta" ha concluso il sindaco.
Nell'agosto del 2018, lo ricordiamo, il Municipio di Lugano ha stanziato un credito di 450mila franchi per organizzare un concorso internazionale di architettura per valorizzare tutta l'area dell'ex macello (oltre 6'000 metri quadrati). L'obiettivo è quello di ristrutturare il comparto trasformandolo in uno spazio aperto con contenuti culturali e di intrattenimento a beneficio di tutta la popolazione. L'idea è di ricavare un caffé letterario, la ristorazione, spazi modulabili adatti a grandi eventi, mostre, convention, spettacoli e mercatini, un'ottantina di alloggi per studenti e turisti.