Dopo ‘Falò’ e il caso Fogazzaro, la Procura indaga (per ora) per falsità in documenti, subordinatamente per falsità in certificati.
“Il Ministero pubblico a Lugano ci ha oggi (ieri, ndr) confermato che non è stato promosso nessun procedimento penale contro persone responsabili o comunque collegate all’istituto Fogazzaro né contro altre persone. Non è stato effettuato nessun interrogatorio né compiuto nessun atto istruttorio”. Così scrive – in un comunicato stampa – l’avvocato Paolo Bernasconi, legale della scuola privata di Breganzona. Tuttavia, da nostre informazioni, dopo l’inchiesta della trasmissione della Rsi ‘Falò’ sono in corso accertamenti sia dal punto di vista penale sia da quello amministrativo. Il Ministero pubblico vuole vederci chiaro. Il procuratore pubblico Andrea Gianini ha aperto un procedimento contro ignoti, per ora. Le ipotesi di reato sono al momento quelle di falsità in documenti, subordinatamente di falsità in certificati. Le indagini della magistratura inquirente mirano a verificare se i fatti emersi dal servizio di Falò configurino un reato perseguibile in Svizzera. A livello amministrativo il Dipartimento educazione cultura e sport (Decs) sta procedendo con una serie di accertamenti.
Nel frattempo Bernasconi ha presentato all’indirizzo del Decs un’istanza di riesame della decisione del Dipartimento, prospettando una «grave violazione» del principio di proporzionalità. La decisione è quella presa venerdì scorso, e diventata effettiva lunedì mattina, di sospendere le lezioni degli allievi di quinta, che si stanno preparando all’esame di maturità alla Fogazzaro. Sospensione che secondo il legale è stata decisa “senza che sussistesse nessun pericolo nel ritardo, senza che nessuno abbia effettuato ispezioni presso l’istituto e senza avere interpellato al riguardo nessun responsabile dell’istituto, al quale vengono imputate asserite carenze presso un istituto in Italia, totalmente indipendente dall’Istituto Fogazzaro” che non rilascia attestati di maturità. Le due scuole insomma non avrebbero alcun legame finanziario né economico e tanto meno vincoli contrattuali. «Non ho particolari commenti da fare. L’avvocato Bernasconi sa bene che nell’interesse dei suoi clienti le osservazioni vanno fatte nelle sedi opportune», afferma da noi contattato il direttore del Decs Manuele Bertoli.