La cifra ammonta a circa 1,4 miliardi di euro ed è stata sottratta fra il 2011 e il 2017
Circa 1,4 miliardi di euro, a tanto ammonta la cifra evasa al fisco italiano da Gucci, tra il 2011 e il 2017, attraverso operazioni contabili organizzate da consulenti di una società con sede a Lugano. Il caso è emerso grazie all’inchiesta condota dal pm Stefano Civardi, lo riporta l'ats in una nota.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza (GdF) di Milano ha contestato al gruppo del lusso francese Kering, che possiede il marchio Gucci, una presunta evasione fiscale da circa 1,4 miliardi di euro con ricavi non dichiarati per circa 14,5 miliardi.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il gruppo Kering, attraverso “una stabile organizzazione occulta” costituita dalla società svizzera LGI-Luxury Goods International, avrebbe evitato di pagare le tasse sulla commercializzazione in Italia di prodotti del marchio Gucci, ma avrebbe pagato solo le imposte svizzere, inferiori al 9 per cento. Una presunta evasione fiscale quantificata col cosiddetto “processo verbale di constatazione” appena chiuso.
In sostanza, come ricostruito dall’inchiesta di cui si era già parlato nei mesi scorsi, la Guccio Gucci spa con sede a Firenze, che fa parte del gruppo Kering, avrebbe concesso in uso lo stesso marchio Gucci alla LGI svizzera, anche essa parte del gruppo francese, per la distribuzione nel mondo dei prodotti Gucci.
Gli investigatori, però, avrebbero accertato che, in realtà, la maggior parte delle funzioni di commercializzazione dei prodotti non avvenivano in Svizzera ma a Milano, dove ha sede l’unità locale della Gucci. E su quelle vendite, dunque, stando agli accertamenti, Kering avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia e non in Svizzera.