Dopo la dislocazione in Italia della Luxury Goods, il gettito d’imposta nel 2019 subirà un calo di 7 milioni. Il Municipio propone da subito la dieta
E ora parola al Consiglio comunale. Dopo il gelo sulle finanze, Cadempino si appresta ad affrontare la ‘prova del nove’, il voto decisivo e finale del Legislativo sul preventivo 2019, atteso per il prossimo 17 dicembre, dopo la ferma decisione del Municipio di aumentare il moltiplicatore d’imposta di nove punti, dal 53% al 62%. E questo non solo per il bilancio preventivo 2019, bensì da subito, sui conti dell’anno in corso, come si legge nella risoluzione adottata dall’Esecutivo il 12 novembre “concernente la revoca e la rideterminazione del moltiplicatore d’imposta comunale per l’anno 2018”, che il Municipio giustifica considerata “l’eccezionalità del caso e la messa in atto nel più breve tempo possibile di misure d’emergenza”.
Una duplice decisione spetterà dunque al Legislativo, quella di esprimersi sui bilanci preventivi 2018 già votati l’11 dicembre 2017 e su quelli relativi al prossimo anno contabile. Questo, come noto, dopo l’annuncio del maggiore contribuente del Comune (nonché del Cantone), il gigante della moda Luxury Goods International, che dal giugno prossimo trasferirà 150 impiegati nel Nord Italia riducendo così il proprio contributo finanziario a favore del Comune. Alla resa dei conti le cifre sovvertono il paradigma finanziario del Comune: la riduzione del gettito d’imposta comunale previsto per il 2019 letteralmente si dimezza, passando da 14,9 milioni nel 2018 a 7 milioni, con un tonfo dunque di oltre 7 milioni (calcolo approssimativo, poiché non si tratta di una semplice sottrazione delle due somme, viste le diverse aliquote dei due bilanci). Il contraccolpo è comunque indiscutibile.
«Il bello o il brutto delle cifre è che di certo non mentono», osserva Juri Bonizzi, capodicastero che richiama il Consiglio comunale a un voto di responsabilità politica il prossimo 17 dicembre, sostenendo che «comunque Cadempino si mantiene attrattivo per le aziende e in Ticino solo 4 Comuni presentano un moltiplicatore d’imposta inferiore al 62 per cento».
Difficile prevedere come reagirà il Consiglio comunale. David Polacsek, presidente della locale sezione Lega-Udc e presidente del Consiglio comunale annuncia battaglia: «È un bello shock. Noi ci opporremo a un simile aumento. Alzare va bene, ma non di nove punti. Il moltiplicatore d’imposta non deve salire oltre il 59%, che è l’aliquota di Bioggio, dobbiamo rimanere attrattivi nella regione». Per la cronaca, un contentino in mezzo a tanti salassi c’è: da Manno si trasferirà a breve a Cadempino la ditta Bracco. Il Ppd si annuncia più prudente. Il capo gruppo in Cc, Ilvo Junghi: «È una doccia fredda, ma in linea di massima ci allineeremo alla proposta municipale. D’altra parte a Cadempino una situazione simile c’era già stata anni fa con la partenza dal Comune di un colosso della farmaceutica, ma poi le cose sono rientrate». E il 4 dicembre la Commissione della gestione stilerà il proprio rapporto. Non si può escludere un rapporto di minoranza. La dieta a Cadempino contempla aumenti di tasse causali (acqua, canalizzazione, rifiuti e posteggi); blocco dei salari per i dipendenti comunali; meno aiuti alle associazioni locali; e a dicembre 2019 niente più cestone natalizio per gli anziani.