Luganese

Lugano, nato un comitato a sostegno del Molino

Dopo la decisione del Municipio di escludere l'autogestione dal futuro dell'ex macello, Aida lancia una raccolta di firme a favore dell'autogestione

Ti-Press
29 settembre 2018
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Un comitato indipendente, apartitico e senza gerarchie che non vuole essere né sarà il portavoce degli autonomi. Un comitato composto da persone che crede nell’idea di autogestione. Alcuni magari hanno frequentato il centro sociale all’ex macello, altri non ci sono mai stati. «Il comitato si è recentemente costituito – ci conferma Gerri Beretta Piccoli, ex consigliere comunale dei Verdi di Lugano –. Ci presenteremo prossimamente in una conferenza stampa. Posso già dire che la raccolta di firme è cominciata e che non avremo un presidente, solo un portavoce». Il gruppo di sostegno si chiamerà Aida, che sta per Associazione idea autogestione.

La denominazione non è stata scelta a caso. Al contrario, richiama il titolo dell’opera di Giuseppe Verdi. Aida, infatti, è figlia del Re d’Etiopia e viene ridotta schiava al cospetto del Faraone d’Egitto. Radamès, invece, è un giovane guerriero che diventerà capo dell’esercito egizio, vincendo in battaglia proprio l’Etiopia e riducendo schiavo anche il padre di Aida. I due protagonisti non rappresentano soltanto due stati sociali diversi, ma sono anche figli di due popoli e culture diversi, per di più, in lotta fra loro. Due nemici, insomma. E il senso dell’opera è anche di confrontarsi con l’accettazione del diverso, il coraggio di amare qualcuno nonostante ciò che ci dice il mondo intorno a noi, anche se questo ci viene dipinto come uno straniero e un nemico da combattere.

Al di là della metafora lirica, il comitato nasce in seguito alla decisione del Municipio di stanziare il credito di 450’000 franchi necessario all’organizzazione del concorso internazionale di architettura per la valorizzazione dell’ex Macello (cfr. ‘laRegione’ del 30 agosto). Un concorso per creare uno spazio aperto con fra l’altro eventi, coworking e alloggi in cui non troverà spazio l’autogestione. Autogestione che però occupa circa i 2/3 del comparto dal dicembre 2002 e non intende lasciare gli spazi concessi (chiavi in mano) dagli allora sindaco Giorgio Giudici e municipale Giuliano Bignasca.