Luganese

Campione in difficoltà, Lugano allarga gli spazi

La direttrice della casa da gioco luganese: 'due piani interi dedicati alle slot', area più grande per i giocatori ai tavoli e ambiente 'più elegante e funzionale'

31 agosto 2018
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Un incremento degli incassi di oltre un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La chiusura del casinò municipale di Campione d’Italia sta avendo ripercussioni molto positive sulle case da gioco di Mendrisio e Lugano. Per capire meglio questo momento, abbiamo parlato con Emanuela Ventrici, direttrice del casinò luganese.

Vi sono strategie per adeguare/potenziare l’offerta giochi-slot a brevemedio termine dopo la chiusura di Campione? Se si, quali?

A dire il vero avevamo già impostato una nuova disposizione dei tavoli e delle slot sui vari livelli del casinò per soddisfare le esigenze dei giocatori in costante aumento dall’inizio del 2018. Nelle ultime settimane abbiamo solo accelerato il progetto di implementazione proprio in considerazione dell’ulteriore afflusso. Non voglio ancora rivelare tutti i dettagli perché attendiamo ancora le necessarie autorizzazioni, ma posso anticipare che avremo due piani interi dedicati alle slot e che anche i giocatori dei tavoli potranno godere di maggiori spazi e di un ambiente ancora più elegante e funzionale. Il primo step è praticamente già partito: sabato 1° settembre sarà inaugurata una nuova area dedicata al Punto Banco che accoglierà la clientela di origine asiatica, soprattutto cinese. Poi nei prossimi mesi molte altre novità e sorprese.

C’è la necessità di assumere personale per fronteggiare la maggior affluenza? Se si, pensate di attingere al bacino ex dipendenti Campione?

Siamo stati letteralmente “inondati” da curricula dei dipendenti di Campione. Per tanti motivi non possiamo accontentarli tutti. Siamo una casa da gioco molto più “piccola” di Campione e quindi non abbiamo le stesse esigenze di personale. Inoltre, gran parte dei dipendenti campionesi non sono residenti in Svizzera. Il nostro auspicio è che tutti questi lavoratori possano presto tornare in servizio nel casinò dell’enclave al quale ribadiamo i nostri auguri di “pronta guarigione”.

Negli ultimi anni le condizioni di lavoro del personale erano state ridimensionate a causa della diminuzione del giro di affari. Vi sono speranze di poter rimettere in discussione pure questo aspetto a partire dal nuovo scenario post 27 luglio?

Credo che sia un po’ prematuro portare avanti questo discorso. Sicuramente il volume del giocato è in aumento e le prospettive per il futuro sono rosee. Ma l’amministrazione della nostra casa da gioco è molto attenta e ponderata: nonostante l’attuale crescita si vuol evitare di depauperare risorse e non si vuol rischiare di fare il classico “passo più lungo della gamba”. Tuttavia se la crescita verrà confermata nei prossimi mesi, con grande piacere potremo integrare il nostro organico con altre nuove risorse. Cosa che peraltro già stiamo facendo in tutti i settori a partire dal gennaio di quest’anno. Preciso inoltre che le “condizioni ridimensionate” sono perfettamente in linea con quelle delle altre case da gioco svizzere. E concludo ricordando che la buona gestione dell’anno scorso ci ha consentito di pagare la 13esima a tutti i dipendenti, di riconoscere un bonus ai più meritevoli e aumenti di categorie ai collaboratori impiegati nei settori operativi.