Luganese

Nuovo impianto accusatorio contro l'Eoc

Il Pg Noseda ha riformulato l'atto d'accusa per il caso di contagio di epatite C di tre pazienti, dopo che la Cassazione aveva annullato la sentenza

26 maggio 2018
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Le accuse sono sempre le stesse, ma l’impianto accusatorio è stato rivisto e se possibile rafforzato: lesioni colpose gravi, subordinatamente semplici. Di nuovo c’è che secondo il magistrato, l’Ente ospedaliero cantonale – l’“imputato” del processo dopo che l’operatore sanitario del Civico responsabile dell’errore medico avvenuto il 19 dicembre 2013 non è mai stato identificato – “ha violato la norma Iso, rispettivamente e comunque la legge sanitaria cantonale”, riformula ora il nuovo atto d’accusa.
Così tornerà davanti ai giudici il caso sul contagio di epatite C di tre pazienti avvenuto durante le procedure preparatorie per un esame di tomografia assiale computerizzata (più comunemente noto come Tac) nel reparto di radiologia dell’Ospedale regionale di Lugano.

La sentenza di condanna contro l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), emessa il 21 novembre 2016 dal giudice Siro Quadri della Pretura penale – multa di 60mila franchi per il reato di lesioni colpose gravi per carenza organizzativa interna – era stata “cassata” dalla Corte di appello e revisione penale (presidente, la giudice Giovanna Roggero-Will) dopo il ricorso dei legali dell’Eoc, Mario Molo e Mattia Tonella. In sintesi, la Corte di appello aveva messo in evidenza come la condanna fosse fondata essenzialmente sulla violazione della legge sanitaria cantonale, che tuttavia non era menzionata nell’atto d’accusa. Ed è proprio questa ora l’aggiunta inserita nel nuovo atto d’accusa. Il processo si svolgerà davanti alla Pretura penale di Bellinzona, con un nuovo giudice, e potrebbe essere convocato nel corso dell’estate o a inizio autunno. A rappresentare la pubblica accusa non vi sarà più Noseda, dal momento che il suo mandato scade a breve, ma con tutta probabilità il nuovo Pg, Andrea Pagani. Sul processo grava il rischio prescrizione. Una sentenza è stata pronunciata e di per sé questo aspetto potrebbe aver dato avvio a un nuovo computo dei termini. D’altra parte, tuttavia, un’altra Corte, quella di Cassazione e revisione penale, ha annullato il verdetto per cui occorrerà capire se questo aspetto potrà pregiudicare il processo.

I pazienti contagiati dall’epatite C, e nel frattempo guariti, saranno rappresentati in aula dagli avvocati Stefano Pizzola, Tuto Rossi e Rossano Bervini.