Posizioni ancora distanti tra Azienda e Sindacati sul salvataggio dei 156 dipendenti. Il confronto si trasferisce in sede di Regione Lombardia
L'auspicio di tutti, e non potrebbe essere diversamente, e non solo nell'interesse dei lavoratori, ma dell'intera comunità campionese, è quello di evitare la procedura di licenziamento collettivo di 156 dipendenti su un totale di 492 del Casinò. Sin qui però la trattativa tra Azienda e Sindacati non ha portato a risultati positivi e le posizioni continuano ad essere distanti, tanto che le parti dopo il lunghissimo incontro iniziato alle 18 e andato avanti ore, hanno deciso di cambiare tavolo, trasferendo il confronto in sede di Regione Lombardia. Anche se al di la delle frasi di circostanza, poco o nulla viene detto sulla trattativa, il trasferimento del confronto a Milano, sembra sottintedere che esisterebbero margini per evitare i 156 licenziamenti. Fra le alternative proposte dai Sindacati c'è il ricorso alla legge Fornero, che consente il prepensionamenti: uno scivolo lungo sette anni, per coloro che hanno i requisiti. Una soluzione che per quanto è dato sapere sarebbe gradito a tutti coloro che, sulla carta, avrebbero i requisiti. Si parla di una cinquantina di dipendenti della casa da gioco. C'è poi il problema dei 38 dipendenti del settore ristorazione, che l'Azienda intende chiudere. Insomma, sbrogliare la matassa non sembra essere facile, anche perché ci sono scadenze che premono. Innanzitutto, il contratto di solidarietà - sono oltre cinque anni che i dipendenti del Casinò fanno sacrifici tenendo in piedi la casa da gioco - rinnovato lo scorso 28 febbraio per due mesi, scade alla fine di aprile. Inoltre, all'Azienda occorre arrivare ad un accordo che faccia chiarezza sui costi del personale, che rappresentano un punto fermo delle misure di contenimento della gestione del Casinò, chieste dal Tribunale fallimentare di Como per concedere il Concordato preventivo. Il piano rientro deve essere depositato prima della fine del mese di maggio. Nel frattempo la Rsu ha revocato lo stato di agitazione dei dipendenti del Casinò, mentre continua quello dei lavoratori del Comune che ancora non hanno ricevuto gli stipendi della seconda quindicina di febbraio e marzo e le quote mensili della 13esima. Hanno chiesto anche di conoscere il piano di riequilibrio del Comune. Ancora niente, però, in quanto lo studio di consulenza aziendale incaricato di elaborare un piano di esuberi dei dipendenti comunali non avrebbe presentato le proprie conclusioni.