La società presenterà ai giudici del Tribunale lariano l'estratto del piano aziendale, intanto nei primi due mesi dell'anno gli incassi sono scesi del 10%
Cosa è cambiato dallo scorso 15 gennaio, giorno in cui la procura di Como ha presentato l'istanza di fallimento della Casinò di Campione, società di gestione della casa da gioco, in quanto si trova in “una situazione economica drammatica e di grave insolvenza” come sostengono il pubblico ministero Pasquale Addesso e il procuratore capo Nicola Piacente? Che la situazione al Casinò si è aggravata.
Per qualsiasi considerazione sul futuro della casa da gioco e quindi del paese in riva al Ceresio, non si può prescindere dal fatto che gli incassi, dopo un secondo semestre 2017 in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in gennaio e febbraio 2018 sono crollati di quasi il 10%, percentuale che rende ancor più complicata la possibilità di evitare il dissesto del Casinò e di conseguenza del Comune. In aggiunta c'è il fatto che in due mesi di incontri con le Organizzazioni sindacali non sono stati trovati accordi definitivi per poter quantificare con esattezza quanto casa da gioco e Comune saranno costretti di ridurre i rispettivi costi del personale, che rappresentano la voce più consistente dei due bilanci.
Con questa premessa si è giunta all'udienza fissata per domani davanti al collegio della sezione fallimentare del Tribunale di Como, per discutere la richiesta di fallimento che, ricordiamo, è scaturita da un esposto del 16 gennaio 2016 presentato da Roberto Salmoiraghi e Alfio Balsamo che all'epoca erano seduti sui banchi della minoranza del Consiglio comunale, mentre ora sono sindaco e vice sindaco. Gli accertamenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Como, hanno consentito di ricostruire “l'incapacità di soddisfare regolarmente i propri debiti non solo non generando utili, ma anche erodendo significativamente il patrimonio netto”. L'amministratore unico Marco Ambrosini, al portale Gioconews, ha fatto sapere che l'Azienda ai giudici presenterà “l'estratto del piano industriale relativo alla continuità aziendale” e l'accordo con il Comune “per soddisfare le sue esigenze”.
I contenuti del piano industriale non sono noti. Non risulta che sia stato illustrato ai sindacati. Sull'accordo con il Comune si è appreso che il trasferimento di risorse dai 15 milioni di euro iniziali sarebbe sceso a 3,5 milioni di euro. Ciò significa un drastico taglio dell'organico, mentre potrebbe essere meno pesante quello del Casinò, anche se resta in essere la procedura per il licenziamento collettivo di 156 dipendenti su 492. Sembra scontato che la decisione dei giudici non arriverà oggi.