Luganese

'Porta ovest' Massagno fa le sue mosse per le riqualifiche stradali

Convocato il Consiglio comunale per il credito sulle spese di pianificazione, mandati e progettazioni in parallelo

15 gennaio 2018
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Il piano è ambizioso: rivedere completamente il complesso dei viadotti di Lugano nord, la cui funzione è almeno in parte stata presa dalla galleria Vedeggio-Cassarate con relativo ingresso a Lugano via Cornaredo. Il progetto, chiamato ‘Porta ovest’, prevede in buona sostanza la trasformazione nei due sensi di marcia delle rampe autostradali (oggi a senso unico, verso la città quella su Besso e verso l’autostrada quella che scende da Cappella due mani) con l’eliminazione dei raccordi in zona Valgersa e Povrò. Contestualmente, per i Comuni interessati si realizza la possibilità di recuperare dei terreni utili, e di rivedere la viabilità interna.

Nel caso di Massagno, la ‘road map’ è descritta in un messaggio municipale che chiede 350mila franchi per le spese di progettazione degli interventi pianificatori. Recentemente, i consiglieri comunali hanno ricevuto una convocazione, per il prossimo 5 febbraio: una seduta puramente informativa, mentre il voto sul messaggio avverrà successivamente. Un incarico di progettazione è già stato assegnato, si apprende dal messaggio. È quello che riguarda via Lepori. Cinquantamila franchi di mandato diretto alla Citec di Ginevra. Una ‘riqualifica’ che dovrebbe conferire carattere urbano (non si sa ancora in che modo) a quella che oggi è una via di rapido scorrimento fra le due bretelle dell’autostrada. “Via Lepori non dovrà più fungere da collegamento superiore fra questi due nodi e potrà così essere sgravata tramite adeguate misure dal traffico parassitario di transito, ipotizzando una sua riqualifica quale strada di servizio comunale con evidenti vantaggi per la popolazione residente”.

Ma c’è chi è scettico

A un capo della via Lepori c’è l’incrocio Cappella due mani. Con una riqualifica questo grande spiazzo semaforico “dovrà assumere un nuovo ruolo di ‘nodo urbano’ e non più solo di incrocio autostradale” scrive di nuovo il Municipio. Per raggiungere questo obiettivo, il Municipio intende procedere tramite “una messa a confronto di idee dei possibili concetti urbanistici, invitando dei team interdisciplinari secondo una procedura di mandati di studi in parallelo”. L’orizzonte temporale è fissato al 2019-2022, il costo preventivato per tutta la procedura, ammonta a 210mila franchi. Altri 50mila franchi sono preventivati per la variante di Piano regolatore; con un 10% di imprevisti si arriva ai 350mila franchi. I costi per gli interventi che dovrebbero scaturire da queste progettazioni saranno da calcolare: per l’intero intervento, comprensivo delle trasformazioni stradali, il consigliere di Stato Claudio Zali ha stimato una cinquantina di milioni. A livello di Comuni si guarda con un certo appetito ai terreni che verranno ‘liberati’ dalle bretelle autostradali, in particolare nella zona circostante il centro sportivo Valgersa di Massagno-Savosa, mentre la fattoria di Povrò dovrebbe svilupparsi in direzione Vedeggio accaparrandosi la fascia oggi percorsa dal raccordo stradale fra l’incrocio con via Camara (Breganzona) e l’Atlantide. Fin qui il programma, che tuttavia che non convince tutti. Nel suo rapporto sul Pal3, l’associazione Cittadini per il territorio rileva che “Le proposte di nuovo svincolo a Sigirino e la ristrutturazione delle rampe di Lugano-Povrò sono i correttivi proposti per far fronte alla congestione che si manifesta quotidianamente sulla circonvallazione autostradale di Lugano; ma sono palliativi che aumentano la diffusione delle perturbazioni anche sulle strade regionali”. La preoccupazione è quella di un ritorno del forte traffico nelle strade di quartiere della collina, quel traffico che oggi bene o male è incanalato su percorsi obbligati. Traffico che per altro rischia di gonfiarsi ulteriormente, con le nuove costruzioni in programma nella parte alta di Massagno, dal progetto Swisslife in giù: argomenti di discussione non mancano, insomma.