Convocato il Consiglio comunale per il credito sulle spese di pianificazione, mandati e progettazioni in parallelo
Il piano è ambizioso: rivedere completamente il complesso dei viadotti di Lugano nord, la cui funzione è almeno in parte stata presa dalla galleria Vedeggio-Cassarate con relativo ingresso a Lugano via Cornaredo. Il progetto, chiamato ‘Porta ovest’, prevede in buona sostanza la trasformazione nei due sensi di marcia delle rampe autostradali (oggi a senso unico, verso la città quella su Besso e verso l’autostrada quella che scende da Cappella due mani) con l’eliminazione dei raccordi in zona Valgersa e Povrò. Contestualmente, per i Comuni interessati si realizza la possibilità di recuperare dei terreni utili, e di rivedere la viabilità interna.
Nel caso di Massagno, la ‘road map’ è descritta in un messaggio municipale che chiede 350mila franchi per le spese di progettazione degli interventi pianificatori. Recentemente, i consiglieri comunali hanno ricevuto una convocazione, per il prossimo 5 febbraio: una seduta puramente informativa, mentre il voto sul messaggio avverrà successivamente. Un incarico di progettazione è già stato assegnato, si apprende dal messaggio. È quello che riguarda via Lepori. Cinquantamila franchi di mandato diretto alla Citec di Ginevra. Una ‘riqualifica’ che dovrebbe conferire carattere urbano (non si sa ancora in che modo) a quella che oggi è una via di rapido scorrimento fra le due bretelle dell’autostrada. “Via Lepori non dovrà più fungere da collegamento superiore fra questi due nodi e potrà così essere sgravata tramite adeguate misure dal traffico parassitario di transito, ipotizzando una sua riqualifica quale strada di servizio comunale con evidenti vantaggi per la popolazione residente”.
A un capo della via Lepori c’è l’incrocio Cappella due mani. Con una riqualifica questo grande spiazzo semaforico “dovrà assumere un nuovo ruolo di ‘nodo urbano’ e non più solo di incrocio autostradale” scrive di nuovo il Municipio. Per raggiungere questo obiettivo, il Municipio intende procedere tramite “una messa a confronto di idee dei possibili concetti urbanistici, invitando dei team interdisciplinari secondo una procedura di mandati di studi in parallelo”. L’orizzonte temporale è fissato al 2019-2022, il costo preventivato per tutta la procedura, ammonta a 210mila franchi. Altri 50mila franchi sono preventivati per la variante di Piano regolatore; con un 10% di imprevisti si arriva ai 350mila franchi. I costi per gli interventi che dovrebbero scaturire da queste progettazioni saranno da calcolare: per l’intero intervento, comprensivo delle trasformazioni stradali, il consigliere di Stato Claudio Zali ha stimato una cinquantina di milioni. A livello di Comuni si guarda con un certo appetito ai terreni che verranno ‘liberati’ dalle bretelle autostradali, in particolare nella zona circostante il centro sportivo Valgersa di Massagno-Savosa, mentre la fattoria di Povrò dovrebbe svilupparsi in direzione Vedeggio accaparrandosi la fascia oggi percorsa dal raccordo stradale fra l’incrocio con via Camara (Breganzona) e l’Atlantide. Fin qui il programma, che tuttavia che non convince tutti. Nel suo rapporto sul Pal3, l’associazione Cittadini per il territorio rileva che “Le proposte di nuovo svincolo a Sigirino e la ristrutturazione delle rampe di Lugano-Povrò sono i correttivi proposti per far fronte alla congestione che si manifesta quotidianamente sulla circonvallazione autostradale di Lugano; ma sono palliativi che aumentano la diffusione delle perturbazioni anche sulle strade regionali”. La preoccupazione è quella di un ritorno del forte traffico nelle strade di quartiere della collina, quel traffico che oggi bene o male è incanalato su percorsi obbligati. Traffico che per altro rischia di gonfiarsi ulteriormente, con le nuove costruzioni in programma nella parte alta di Massagno, dal progetto Swisslife in giù: argomenti di discussione non mancano, insomma.