Poco meno di 130mila franchi: è la somma di denaro di cui si sarebbe appropriata indebitamente una donna di 38 anni residente nel luganese comparsa stamane dinanzi alla Corte delle assise criminali di Lugano. Oltre che di appropriazione indebita ripetuta, la donna, difesa dall'avvocato Raffaele Coronna, è anche accusata di ripetuto riciclaggio di denaro. L'imputata, fra il dicembre 2015 e la fine di gennaio dell'anno successivo, nella sua qualità di impiegata e assistente contabile presso una società di Lugano, si è servita di una procura per procacciarsi e incassare in 15 occasioni valori patrimoniali a lei affidati. La donna ha poi usato il denaro per acquistare un appartamento in un Paese dell'America latina, per estinguere fatture e debiti personali e per finanziare spese personali 'voluttuarie'. Lei riconoscere i fatti illustrati nell'atto d'accusa allestito dal procuratore pubblico Andrea Gianini. È stato un modo per far pagare alla società il licenziamento che ha subito assieme ai suoi ex colleghi, ha affermato in aula penale.