La storica azienda attiva nel ramo dei macchinari di precisione lascerà Georg Fischer e finirà in mano a un altro gruppo svizzero, lo United Grinding
L’ex Agie di Losone cambierà proprietario. Più precisamente, a essere ceduta sarà la GF Machining Solutions (GFMS), che controlla anche la Agie Charmilles Sa e di cui la storica ditta losonese basata allo Zandone (l’area industriale del comune della sponda destra della Maggia) è una delle oltre 30 sedi in tutto il mondo. Ma una delle più importanti con i suoi circa 450 dipendenti (sui 3’200 totali), che la rendono anche una delle aziende più rilevanti del canton Ticino.
La notizia è stata data direttamente dalla casa madre, la Georg Fischer di Sciaffusa, fornendo quale motivazione l’intenzione di adattare il proprio portfolio e concentrarsi esclusivamente sul settore del “water and flow solutions”, ossia prodotti e soluzioni per il trasporto sicuro di liquidi e gas, per industrie ed edifici abitativi. Per farlo, ha deciso di cedere, attraverso una transazione valutata tra i 630 e i 650 milioni di franchi che dovrebbe venir finalizzata nella prima metà del 2025, la divisione Machining Solutions all’azienda bernese United Grinding Group, fra i leader mondiali nella produzione di rettificatrici per svariate applicazioni, che conta oltre 2mila dipendenti in più di 20 sedi.
Settori evidentemente affini con quelli in cui si muove la GF Machining Solutions, uno dei principali fornitori al mondo di soluzioni complete per i costruttori di stampi e la produzione di parti ad alto valore aggiunto. Il suo portafoglio comprende macchine per la fresatura, l'erosione, la testurizzazione laser, la microlavorazione laser e la produzione additiva, offrendo anche mandrini e soluzioni per l'automazione e la digitalizzazione, supportati da un servizio di assistenza globale. Quanti e quali cambiamenti l’operazione comporterà per la GFMS e nello specifico per la sede di Losone, è ancora presto per dirlo. Da noi contattato, United Grinding Group rimanda a un comunicato in cui spiega come l'obiettivo dell’acquisizione è di “rafforzare la propria posizione sul mercato e di servire i propri clienti globali con soluzioni ancora più complete. Insieme, United Grinding e Machining Solutions uniranno le forze per diventare un leader globale nella lavorazione di ultra-precisione”.
Affermazioni queste ultime che trovano conferma anche nelle parole del presidente di GF Machining Solutions, Ivan Filisetti: «Il fatto che la nuova casa madre operi nello stesso settore aumenterà in maniera sostanziale le sinergie, faciliterà l’accesso a nuovi mercati e segmenti. Pur sfruttando queste sinergie non ci sono sovrapposizioni tra i prodotti e questo agevolerà in maniera importante l’integrazione nella nuova realtà».
A differenza di quanto avvenuto per l’altra divisione che Georg Fischer ha deciso di cedere, la “Casting” (relativa all’industria dei veicoli e aerospaziale), per GFMS è stato trovato un acquirente in tempi relativamente brevi... «Essendo GF Machining Solutions un’azienda leader di mercato, nonostante il momento difficile nel settore metalmeccanico ha saputo, come dimostrato dai risultati, essere capace di mantenere nel tempo la propria posizione di leader, grazie a una presenza capillare in tutti i continenti rendendola resiliente e molto appetibile».
Come leggere quindi le riduzioni del personale avvenute negli ultimi anni (in totale una cinquantina tra licenziamenti e prepensionamenti dal 2019 a oggi) e il regime di lavoro ridotto in vigore dai primi mesi del 2024? «Le difficoltà che hanno portato all’adattamento dell’organico e all’utilizzo dell’orario ridotto, sono esclusivamente legate all’evoluzione dell’intero settore della metalmeccanica. Come dimostrato già in passato, alla ripresa del mercato Machining Solutions è stata sempre in grado di cogliere tutte le opportunità».
Riguardo alla sede di Losone, dove nel 2022 è stato inaugurato il nuovo stabile amministrativo, primo passo di quella che proprio in quell'occasione era stata definita una “strategia di consolidamento allo Zandone”, il presidente ha pochi dubbi… «È una delle sedi più importanti non solo per le dimensioni, è fondamentale per lo sviluppo tecnologico dell’elettroerosione, tecnologia portante della divisione. I lavori di ammodernamento dell’area produttiva, tuttora in corso, continuano secondo la pianificazione prevista e termineranno a fine 2025 (per un investimento globale attorno ai 35 milioni di franchi, ndr)».
Si potrebbe quindi pensare addirittura a un potenziamento, anche a livello di personale, a Losone nel caso in cui l’acquisizione andasse a buon fine? «È ancora prematuro esprimersi, ad oggi parlerei piuttosto di continuità, il principale fattore rimane l’andamento del mercato».