La petizione lanciata a marzo dal Gruppo territorio e ambiente della Sinistra Unita vuole bloccare la pianificazione che riserva l'area a un hotel
Oggi, venerdì 18 ottobre, è stata consegnata alla Città di Locarno la petizione “No all’albergo riva lago” sottoscritta da più di 2'200 persone (mille firme sono state raccolte nei primi quattro giorni), perlopiù residenti nella regione. La petizione, lanciata a marzo dal Gruppo territorio e ambiente della Sinistra Unita, chiede al Municipio e al Consiglio comunale di “interrompere immediatamente e annullare l’iter pianificatorio che permetterebbe la realizzazione dell’albergo nel sedime del Centro balneare regionale e di sviluppare un progetto di valorizzazione delle aree verdi e di svago lungo la riva del lago a misura delle persone”.
Il progetto per un nuovo hotel accanto al lido si pone – stando ai firmatari – “in evidente contraddizione con gli sforzi intrapresi per migliorare la fruibilità pubblica della riva, ad esempio tramite la nuova passeggiata a lago. Infatti, la concessione del sedime in diritto di superficie a una struttura alberghiera implicherebbe la necessità da parte della stessa di poter offrire aree esterne espressamente dedicate alle proprie attività e ai propri clienti. Ci si può immaginare una terrazza solarium, una piscina, magari anche una porzione di spiaggia riservata. Tutte infrastrutture che saranno a uso esclusivo degli ospiti o di chi consuma i servizi dell’albergo, ovvero di una struttura privata. Di fatto, l’ampio e prezioso terreno pubblico, importante area verde di svago, verrebbe privatizzato”.
E ancora: “In particolare ci opponiamo al travaso di indici da una struttura espositiva, originariamente pensata per ospitare il Museo Jean Arp laddove oggi vi sono i giardini omonimi, verso una struttura alberghiera. Se da un lato tutta la popolazione residente potrebbe fruire e beneficerebbe di una struttura per la cultura e per l’arte, lo stesso non si può dire di un albergo, che andrebbe a beneficio esclusivo dei promotori e di alcuni turisti. Non da ultimo, la volumetria di un futuro hotel, già criticata dal Cantone in particolare per l’altezza, rappresenterebbe un elemento deturpante e fuori contesto rispetto al paesaggio naturalistico di pregio del delta della Maggia”.
La palla passa ora nel campo delle autorità cittadine che dovranno valutare le richieste contenute nella petizione e decidere come rispondere.