Locarno/Muralto

Nodo intermodale, il Gruppo territorio Ps contro il referendum

Il motivo: la ‘variante di base’ migliora la sicurezza degli utenti deboli della strada e la fruibilità del comparto stazione Ffs, rendendolo più vivibile

(Ti-Press)
13 ottobre 2024
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Riorganizzazione del nodo intermodale alla stazione Ffs di Locarno-Muralto: il Gruppo territorio e ambiente della Sezione di Locarno del Partito socialista invita la cittadinanza a non sostenere il referendum. Lo fa in una presa di posizione nella quale riassume, innanzitutto, l'importanza della posta in palio: “la riorganizzazione del nodo intermodale della stazione ferroviaria di Locarno-Muralto assume un ruolo strategico determinante per completare l’auspicato salto di qualità del sistema di trasporto pubblico cantonale e rappresenta per questo un’opera centrale del Progetto di agglomerato del Locarnese (PaLoc) – spiegano i firmatari –. L’attuale “variante base”, scaturita da un mandato di studio in parallelo nel 2016, è il risultato di un attento processo di ottimizzazione e della valutazione di numerose varianti e studi condotti da gruppi interdisciplinari di specialisti del settore, sotto la supervisione del Dipartimento del territorio. Il progetto, contro il cui credito è stato lanciato un referendum, rappresenta la miglior variante sia in termini di sicurezza dei pedoni e ciclisti, che funzionali e di intermodalità fra tutti i vettori di trasporto”. Secondo il Gruppo territorio e ambiente della sezione Ps cittadina, “contrariamente a quanto sostenuto dai promotori del referendum, poco interessati alla mobilità dolce, il progetto prevede un significativo miglioramento della zona di Piazza Stazione e di Viale Cattori grazie all’introduzione di una zona d'incontro. Questo implica la riqualifica dello spazio pubblico con nuove piantumazioni e arredo urbano. Un notevole miglioramento qualitativo anche per i pedoni, oltre che per l'attrattività dell’intera zona, i quali potranno beneficiare degli spazi ora riservati alle auto. Verrà inoltre ridotto drasticamente il traffico privato motorizzato su Viale Cattori, con una diminuzione di circa 2'200 transiti giornalieri di automobili, a fronte di un aumento di transiti del trasporto pubblico con 250 autobus.

Il rischio di perdere i contributi da Berna

Per queste ragioni, il Gruppo territorio e ambiente della Sezione di Locarno del Partito socialista, sostiene l’attuale progetto e invita a “non firmare la domanda di referendum, in quanto non propone alcuna variante concreta, fattibile e soprattutto migliorativa rispetto alla “variante base”. Al contrario, il rischio concreto, in caso di riuscita del referendum, è quello di perdere i contributi federali per il finanziamento dell’opera o, almeno, di ritardare significativamente la realizzazione di questo progetto strategico per tutto il Locarnese. Ciò avrebbe come conseguenza il mantenimento ancora per anni dello status quo: con bus costretti a manovre di retromarcia sui piazzali per mancanza di stalli a scapito della sicurezza dei pedoni, fermate non conformi alle esigenze dei disabili, situazioni di pericolo e conflitti fra i diversi utenti”.