Tempi di percorrenza eccessivi, il consigliere nazionale Bruno Storni ritiene doveroso che sul versante italiano si proceda a correzioni del tracciato
“Possiamo dotarci di treni di ultima generazione moderni e confortevoli, adeguare le stazioni ferroviarie alle esigenze di mobilità di tutti i viaggiatori, accrescere la sicurezza del collegamento e aggiornarne continuamente la tecnica, ma se vogliamo davvero arrivare a ridurre i tempi di percorrenza da Locarno a Domodossola, è necessario che la controparte italiana (la Ssif) si dia una mossa”.
Potrebbe essere riassunto così il pensiero – e l’auspicio – di Bruno Storni, consigliere nazionale Ps particolarmente attento alle tematiche legate al trasporto pubblico e all’ambiente. Autore, tra le altre cose, pure di un’interrogazione al Consiglio federale datata 2021 dal titolo più che eloquente: ‘Centovalliexpress, quo vadis?’ che ben sintetizza il problema di fondo.
«Quando studiavo a Losanna negli anni 70, la Centovallina attraversava ancora in superficie il tratto dalla stazione Ffs di Muralto fino a Solduno (linea poi interrata negli anni 80) passando a sud del Bosco Isolino per risalire fino a Sant’Antonio, impiegando 8 minuti solo per compiere questo tratto; nonostante ciò il viaggio fino a Domo durava un’ora e 40 e, nel caso di una corsa giornaliera, perfino solo un’ora e mezza. Oggi, a distanza di cinquant’anni, siamo sopra l’ora e 50 nonostante il materiale rotabile rinnovato due volte. Ma non è tutto. È notizia degli scorsi giorni l’arrivo del primo di 8 nuovi elettrotreni di nuova generazione. Di pari passo si potenzierà il tracciato per avere una cadenza di 30 minuti tra Locarno e Intragna». In generale, prosegue Storni, «disponiamo di un tracciato fino a Camedo in buono stato visto che in Svizzera, grazie al Fondo per l’Infrastruttura Ferroviaria, si investono circa 4 miliardi all’anno per la manutenzione di cui beneficia anche la Centovallina».
Situazione diametralmente opposta sulla tratta italiana, dove «l’infrastruttura è in cattivo stato (non ci sono fondi sufficienti per la manutenzione corrente), impedendo in molti punti di percorrerla a velocità corretta, obbligando cioè i macchinisti a un regime di limitazione di servizio. Una situazione che stride con quanto abbiamo in Ticino e che penalizza molto il collegamento internazionale Locarno-Domodossola, che invece andrebbe valorizzato quale importante servizio con la Romandia e Berna. Ricordo che la ferrovia Bls ha introdotto da quest’anno nuovo materiale rotabile sulla Berna-Lötschberg-Briga-Domodossola, la RE1. Da Domo a Briga si arriva in 32 minuti e con l’Eurocity Domo-Berna in un’ora e 38; sempre a titolo informativo, per arrivare a Losanna poco meno di due ore, a Ginevra in poco più di due ore e mezza. Faccio rimarcare che Domodossola dista soli 50 km da Locarno!».
Le caratteristiche prestazionali delle linee ferroviarie dipendono strettamente dalla conformazione geometrica delle curve presenti lungo il loro tracciato. Nel 2011, osserva il parlamentare di Gordola, «avevamo proposto, tramite uno studio di massima fatto allestire dall’Associazione traffico e ambiente (Ata), una serie di migliorie da introdurre lungo i binari della Vigezzina che avrebbero permesso di ridurre, tramite modesti spostamenti dell’asse ferroviario, il tempo di percorrenza di almeno 8 minuti; sono fermamente convinto che si possa ancora fare meglio, se si considera che si poteva compiere, come detto, il tragitto Locarno-Domodossola in un’ora e mezza 50 anni fa, pur attraversando la città. Ritengo che quella proposta sia ancora valida e che andrebbe finalmente considerata a fronte della rivalutazione e degli investimenti che stiamo facendo per il tratto svizzero, non previsti al momento del nostro studio». All’interrogazione del 2021, ricorda Bruno Storni, il Consiglio federale aveva risposto che né Canton Ticino, né Vallese avevano mai espresso interesse per questo collegamento internazionale.
«Lo scorso mese di giugno nell’ambito di un tavolo di lavoro sul Sempione promosso dal Consiglio di Stato del Canton Vallese e dalla Provincia Vco a Domodossola, al quale ha partecipato anche il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti della vicina Penisola, Edoardo Rixi, ho avuto l’opportunità di sottoporre il problema del tracciato inadeguato. Faccio presente che il Canton Vallese (ma anche Oestrail) sta spingendo sull’asse del Sempione per collegarsi meglio con Milano e Malpensa. Un secondo incontro si è tenuto, in agosto, a Stresa al quale ho potuto di nuovo portare le richieste ticinesi. Ritengo che sia necessario insistere, il tema è sul tavolo della Deputazione ticinese alle Camere; ho pure approfittato dell’incontro a Roma, lo scorso mese di giugno, della Delegazione per le relazioni con il Parlamento italiano e con la Commissione trasporti del Parlamento italiano per segnalare la questione della Centovallina-Vigezzina, oltre ad altri collegamenti ferroviari Ticino-Italia come la Galleria Monte Olimpino 1, tra Chiasso e Como, che di fatto non permette il transito di convogli passeggeri a due piani». Come sovente accade, nella vicina Penisola il problema di fondo è legato ai finanziamenti, che non si trovano. «Non sarà facile, ma non possiamo non sfruttare questa opportunità; festeggiare i 100 anni della linea come se fosse un ‘museo a cielo aperto’ e acquistare nuovissimo materiale rotabile senza intervenire sul lato italiano è un nonsenso».
«Quanto possa essere utile questo collegamento alternativo al Gottardo l’abbiamo visto con l’incidente del carro merci nella galleria di base e conseguente chiusura. Peccato che le autorità locali (vedi Commissione intercomunale trasporti) non ci sentano e non vedano il potenziale del collegamento internazionale per la regione e per il cantone; ormai siamo ridotti a una mentalità da periferia turistica (salvo poi sentire la nuova direttrice del Festival del cinema auspicare migliori collegamenti ferroviari con Locarno). La Centovallina-Vigezzina non può essere solamente un trenino turistico limitato a viaggiare a 20 km/h. Il paragone con la Ferrovia retica del Bernina che percorre la tratta a 30 km/h non ha assolutamente senso, dal momento che quest’ultima linea si arrampica da Tirano a 429 metri sul livello del mare ai 2’253 del Bernina». Consentire agli utenti di risparmiare minuti di tempo di percorrenza combinati all’aumento della cadenza Tilo a Locarno prevista a 15 minuti renderà appetibile per i viaggiatori di transito questo pittoresco viaggio in treno.