La ventilata chiusura di Locarno 4 sorprende non poco il sindaco Nicola Pini: ‘Lotteremo, anche se i margini sono esigui’
Ma come? Nel 2021 la Posta parlava, per Solduno, di un potenziamento per una “filiale orientata al futuro”. Oggi, la fine di Locarno 4 sembra segnata. Per il sindaco di Locarno, Nicola Pini, «leggere di queste notizie non fa sicuramente piacere. Un'eventuale chiusura di una filiale in Città, nello specifico a Solduno, sarebbe una grave perdita per un quartiere importante (poco meno di 2'400 residenti secondo i dati del 2020, ndr) e di riflesso per il Municipio di Locarno. Quando parlo di grave perdita mi riferisco al servizio pubblico, ma anche all'aspetto sociale e aggregativo: l'ufficio postale non è semplicemente il disbrigo di pratiche burocratiche, ma anche un centro di aggregazione. Agendo secondo certe logiche si spinge verso un isolamento sociale».
Proprio guardando al recente passato, Pini aggiunge che «la notizia un po’ sorprende: non tanto tempo fa, nel 2021, la Posta aveva investito nella filiale di Solduno; si parlava di una filiale di Locarno 4 orientata al futuro. La Posta diceva di voler essere il motore di una Svizzera moderna ed era, in quest'ottica, importante avere una rete stabile».
L'intenzione del Municipio è «sicuramente quella di farci sentire. È già previsto un incontro nel corso del mese di settembre. L'obiettivo è naturalmente trovare una soluzione che consenta di continuare a garantire il servizio postale, anche se va sottolineato che le armi in mano ai Comuni sono spuntate poiché pressoché nulli sono i margini di manovra politici. Se n’è parlato spesso anche in Gran Consiglio. Credo che su questo bisognerà prima o poi interrogarsi seriamente a livello federale».
Nicola Pini ricorda poi la raccolta firme del 2017, lanciata per scongiurare la chiusura della Posta; raccolta firme che a Solduno aveva registrato, in poche settimane, ben 800 sottoscrizioni. «Credo proprio – conclude il sindaco di Locarno – che a 7 anni di distanza la situazione non sia cambiata».
«Incontreremo la Posta a fine settembre, ma quando la settimana scorsa ci hanno contattato dicendo che volevano discutere la situazione della filiale di Verscio, abbiamo subito intuito dove sarebbero andati a parare – ci confida il sindaco di Terre di Pedemonte, Giotto Gobbi –. Siamo consci che sempre più persone fanno capo ai servizi digitali, ma non tutti, per cui il Municipio farà di tutto per evitare la chiusura dell'ufficio in questione, che oltretutto è l'ultimo rimasto in zona (in Onsernone il servizio è gestito dal Comune, per le Centovalli è stato integrato nella Casa anziani di Intragna) ed è ubicato in maniera ottimale, sulla piazza del paese dove ci sono vari commerci e della quale è un tassello fondamentale. Se non dovesse essere possibile, cercheremo di trovare una soluzione per garantire almeno i servizi di base equivalenti a quelli offerti oggi».