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Abusivismo sui terreni Fart: vincono... le ragioni del cuore

Il Municipio di Centovalli si fa garante del privato che dovrebbe eliminare alcune opere lungo la tratta ferroviaria. Pellanda: ‘Guardiamo ai veri valori’

La Centovallina a Corcapolo
(Ti-Press)
23 agosto 2024
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Almeno per una situazione, quella apparentemente più eclatante di abuso edilizio lungo la tratta centovallina, il Municipio si fa in qualche modo garante del privato e si impegna a trovare una soluzione “praticabile e legale” che scongiuri un intervento da parte delle Fart volto a ripristinare lo stato originale del fondo di sua proprietà.

Situazioni vecchie di decenni

È l’accordo raggiunto fra esecutivo di Centovalli e Ferrovie e autolinee regionali ticinesi (Fart) a margine della querelle riguardante alcuni casi di abuso edilizio realizzati da privati lungo la tratta ferroviaria tra Intragna e Camedo. Parliamo di situazioni vecchie di decenni, che si pensava fossero state regolate con i proprietari, ora finite al centro del mirino perché considerate potenzialmente molto pericolose nel caso di eventi meteorologici estremi. Per dirla con il direttore delle Fart, Blotti, «le situazioni di potenziale pericolo per persone, oggetti e infrastrutture vanno assolutamente eliminate. Non si tratta di mancanza di sensibilità verso i privati, ma di una questione di sicurezza. Purtroppo, a volte bisogna diventare decisionisti». Un decisionismo oltretutto rafforzato dall’attenzione posta sulla questione dall’Ufficio corsi d’acqua, e che si era tradotto nell’ingiunzione delle Fart al privato di rimuovere le opere edilizie contestate entro un limitato termine, per ossequiare all’obiettivo strategico aziendale di “mantenere la sicurezza”. Se ciò non fosse avvenuto, le Fart, proprietarie delle particelle interessate, avrebbero provveduto in modo autonomo ad eseguire i lavori di ripristino, fatturando poi i costi vivi ai proprietari.

Il caso di Corcapolo aveva però fatto drizzare le orecchie al Municipio di Centovalli, che aveva contestato i toni e, in qualche modo, la legittimità delle Fart di prendere il toro per le corna intervenendo, se necessario, autonomamente. V’è da considerare, secondo Centovalli, il contesto specifico, che sostanzialmente richiederebbe una serie di accorgimenti – un cavo per il trasporto di materiale e una piattaforma con scale di accesso; il tutto realizzato abusivamente – per consentire all’anziano privato in questione di continuare a risiedere in loco.

Soluzioni ‘praticabili e legali’

«Posso dire che dopo l’articolo apparso su ‘laRegione’ il Municipio di Centovalli ha richiesto un incontro con il nostro presidente, avvocato Paolo Caroni. Incontro che in effetti si è tenuto a metà agosto, alla presenza di rappresentanti delle Fart e del Comune – dice il direttore delle Fart, Claudio Blotti –. Da parte nostra abbiamo richiesto al Municipio l’individuazione di una soluzione praticabile e legale (che scarichi quindi la nostra azienda da qualsiasi responsabilità) entro fine settembre. Il Municipio, da parte sua, si è impegnato a cercarla, previa consultazione con l’Ufficio corsi d’acqua».

La decisione di intervento delle Fart nasceva dalla necessità di ripulire da ogni intervento esterno i sedimi di proprietà dell’azienda di trasporto pubblico. Ciò, appunto, soprattutto alla luce di eventi meteorologici estremi che da una parte avevano determinato grossi danneggiamenti con ingenti costi di ripristino, e dall’altra aperto definitivamente gli occhi sull’urgenza di mettere ordine nelle opere private pericolose per la sicurezza ferroviaria.

Dopo le abbondanti precipitazioni del settembre ’23 v’era stata un’ulteriore ispezione all’infrastruttura ferroviaria per individuare – specialmente nelle zone considerate critiche per la morfologia dei luoghi in rapporti all’infrastruttura ferroviaria – situazioni di potenziale pericolo e definire le misure di intervento. Ne era emerso un lotto ristretto ma rappresentativo di quello che lungo la linea non andrebbe mai fatto. Così, il Cda Fart aveva deciso di intervenire con fermezza, suscitando però le reazioni del Comune, dove, anche comprensibilmente, le opere dei privati si legano a storie di vita e di residenza, di appartenenza al territorio.

Il vicesindaco e il suo territorio

A nome del suo Municipio lo conferma il vicesindaco Giorgio Pellanda: «Il punto è proprio questo. Parliamo di persone di una certa età, attaccate alla valle, che hanno fatto venir grande una famiglia, e che senza le opere oggi contestate non potrebbero continuare a vivere in loco. Il risultato sarebbe una residenza primaria di Corcapolo di fatto inutilizzabile, che si trasformerebbe in casa disabitata o al massimo in residenza secondaria. Quando parlo di queste cose penso ai valori che sono propri dell’abitare in valle, del vissuto, della relazione con il territorio, della prossimità. Ora dunque prenderemo contatto con l’Ufficio corsi d’acqua e poi faremo procedere il privato con una domanda di costruzione in sanatoria, previ alcuni semplici accorgimenti. L’obiettivo a più lungo termine è che un’altra generazione possa in futuro abitare quella stessa casa. Perché ogni residente in più, per le Centovalli, è importante».

Facendo un passo indietro, Pellanda giudica «positivo» l’incontro chiarificatore con le Fart: «Erano partite lancia in resta ma alla fine hanno capito che la teleferica non è la causa dei danneggiamenti dopo le forti piogge, ma ne ha invece solo subito gli effetti. La causa, a dirla tutta, sono i riali non puliti, e qui, spiace dirlo, il nostro Municipio deve fare autocritica. Ma non è il solo, perché anche gli alberi vanno tagliati, altrimenti il bosco soffoca».

Quanto agli altri singoli casi sotto esame, «palla alle Fart, come proprietaria, per le singole ingiunzioni e poi ai privati affinché procedano come meglio credono per mettersi in pari con la legge», conclude il vicesindaco di Centovalli.

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