Locarnese

‘Un Masterplan Nuova Alta Vallemaggia’

È quanto chiedono al parlamento alcuni deputati di vari partiti per dare alla valle una nuova visione paesaggistica-ambientale e socioeconomica

Alcuni deputati si sono espressi, capitanati da Cristina Zanini Barzaghi
(Ti-Press)
26 luglio 2024
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“Un Masterplan e nuovi ponti per l’Alta Vallemaggia, con una visione paesaggistica-ambientale e socioeconomica”. È quanto chiede una mozione parlamentare interpartitica ideata da Cristina Zanini Barzaghi e sottoscritta dai colleghi deputati Samantha Bourgoin, Fiorenzo Dadò, Aron Piezzi e Beppe Savary-Borioli. L'auspicio è “che il Consiglio di Stato entri subito nel merito con lo sviluppo di un Masterplan ‘Nuova Alta Vallemaggia’, da elaborare con una task force interdisciplinare formata da servizi cantonali interessati, esperti e autorità politiche locali e con la progettazione del nuovo ponte Visletto con un concorso d’ingegneria e paesaggismo come fatto a Bondo, con ottimi risultati”.

Nell’ampia premessa alle loro richieste i deputati ricordano la costituzione, per l’Alta Vallemaggia, di un Comitato di crisi (il cui coordinatore è tra l’altro proprio Fiorenzo Dadò) con i sindaci di Lavizzara e Cevio, i granconsiglieri valmaggesi, un rappresentante dell’Ers e della Fondazione Valle Bavona. Comitato che ha “l’intento di facilitare il dialogo con il Cantone e accelerare le attività più urgenti nelle zone tragicamente devastate”. C’è poi da ringraziare chi si sta adoperando per affrontare le urgenze del ripristino, notano; tuttavia “risulta che resti ancora moltissimo da fare, ma per il momento poche imprese sono abilitate a lavorare (solo quelle che hanno un contratto di manutenzione). Ad eccezione del ponte Visletto, sembra che i lavori nelle zone più danneggiate vengano eseguiti senza la concessione di deroghe agli orari di lavoro e non procedono speditamente”.

‘Servono progettualità e concretezza’

Ebbene, “dopo i mandati e appalti diretti di urgenza per gli interventi provvisori, bisogna quindi ora evitare decisioni affrettate e superficiali e passare con progettualità e concretezza a progettare il futuro dell’alta Vallemaggia. Futuro che parte chiaramente dal nuovo ponte che andrà realizzato ripensando il contesto territoriale modificato dall’alluvione. Non si tratta solo di sistemare il fiume dal punto di vista idraulico e aggiornare le carte dei pericoli naturali. Bisognerà decidere dove posizionare il nuovo manufatto e come rimodellare tutti i dintorni, senza dimenticare la pianificazione di tutte le infrastrutture dell’Alta Vallemaggia, non solo strade e canalizzazioni, ma anche quelle che danno opportunità economiche e ricreative come impianti sportivi e commerci”.

Considerano poi gli autori della mozione che “in Lavizzara, ad esempio, sono state toccate pesantemente alcune realtà agricole importanti e la cava del marmo è inagibile. A Cevio è andata completamente distrutta la captazione dell’acqua potabile a Fontana e parte della condotta, tanto che l’attuale situazione di approvvigionamento in falda delle frazioni di Cavergno, Bignasco, Cevio e della zona industriale di Riveo risulta precaria e al limite del collasso.

Per quanto riguarda la Valle Bavona, oltre una valutazione seria di opere di premunizione dei paesi toccati dal maltempo (Fontana, il Bosco, Alnedo e Roseto) e della riedificazione della stalla agricola andata distrutta, occorre progettare al più presto una sistemazione paesaggistica delle terre di Fontana e del Bosco, che tenga in considerazione la particolarità di questo paesaggio protetto e d’importanza nazionale”. Pertanto, “il tutto deve essere subito pensato in modo coordinato, per permettere di trovare per tempo le necessarie risorse finanziarie per le diverse tappe esecutive”.

‘Definire infrastrutture e attività’

Al governo vengono infine avanzate tre richieste puntuali: “Costituire in tempi brevi un gruppo di lavoro interdisciplinare, coinvolgendo le realtà locali, per elaborare un Masterplan ‘Nuova Alta Vallemaggia’, che possa definire le infrastrutture viarie, sportive, le attività agricole ed economiche da ripristinare; progettare il nuovo ponte Visletto e il rimodellamento del paesaggio fluviale della Maggia con un concorso d’ingegneria e paesaggismo e con il coinvolgimento di rappresentanti della comunità valmaggese; e costituire in tempi celeri un gruppo di lavoro per progettare il nuovo paesaggio antropico-naturalistico di Fontana-il Bosco, coinvolgendo rappresentanti locali della Valle Bavona e del Comune di Cevio”.