laR+ Maltempo in Vallemaggia

In una Cevio lunare, alla ricerca di tutto

Dopo i momenti difficili di domenica, nel paese parlano alcuni commercianti: ‘Ci chiedono acqua, carburante, medicamenti e sigarette’

Lì dove c’era l’erba...
(laRegione)
2 luglio 2024
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A Cevio, il giorno dopo, non piove più, ma l’odore di terra bagnata si sente ancora. La giornata oggi inizia partendo da quello che è il simbolo del capoluogo valmaggese: la sua piazza verde. Un punto di incontro e in cui, tutto attorno, vi sono diversi negozietti, banche e ristoranti.

Nel cammino passiamo accanto alla Coop e a una delle due pompe di benzina. Entrambe sono letteralmente prese d’assalto da gente alla ricerca di acqua (poiché sebbene quella corrente sia tornata, non è ancora potabile) e di carburante con cui riempire il serbatoio della propria auto e anche qualche contenitore. Passa un bus di linea che, invece di percorrere la strada cantonale imbocca quella che porta alla piazza e poi, tirando dritto, verso il ponte di Visletto. Nelle scorse ore è stato ripristinato parzialmente anche il trasporto pubblico, fra Bignasco e Cevio e poi, attraversata a piedi la pista ciclabile, fra Visletto e il resto della Bassa Vallemaggia.

La rete telefonica va e viene. Unico approdo sicuro, per poter comunicare con l’esterno, ma anche con i propri cari, resta ancora la zona in prossimità del ponte crollato.

‘Noi, in prima linea per dare beni di prima necessità a sfollati, abitanti e turisti’

Entriamo nella farmacia della Valle, dove il gerente, Marc Tuor, ci accoglie. «Per fortuna qui, rispetto ad altri posti, non abbiamo avuto un afflusso importante di clienti – ci spiega –. Abbiamo comunque avuto un certo movimento stamattina, questo perché dovete considerare che molte persone nella notte di domenica hanno dovuto lasciare di fretta le proprie abitazioni senza poter prendere con sé i medicamenti. Oltre agli abitanti dell’Alta Valle che non possono rientrare in casa ci sono anche turisti bloccati qui che necessitano di ricevere le proprie medicine. In ogni caso per noi è un movimento abbastanza normale e riusciamo a far fronte alle domande».

Ma, chiediamo, ora che non c’è più il ponte come avviene la fornitura dei medicamenti? «Dal punto di vista delle scorte è tutto regolare. Perché comunque riusciamo ad avere una fornitura durante la notte fino al ponte di Visletto. Quando il camioncino arriva noi attraversiamo la ciclabile e andiamo a prendere la merce», racconta Tuor.

La farmacia è rimasta operativa anche domenica, durante la fase più critica. «Sono venuto qui e ho aperto per poter dare un primo aiuto agli sfollati, fornendo loro farmaci, per i casi più urgenti. Se qualcuno ha bisogno di un medicamento o segue una cura non può attendere», conclude il nostro intervistato.

‘Oggi ci hanno consegnato il giornale di ieri’

Può sembrare paradossale ma anche in tempi di crisi, i giornali (sia cartacei, sia online) sono importanti, perché contengono informazioni importanti. Paradossale perché se il mondo sa cosa sta succedendo nell’Alta Valle, l’Alta Valle non sa che cosa il mondo abbia scritto su di lei in queste ore.

Ce ne parla la signora Gianinazzi, commessa dell’Edicola delle Valli: «Oggi (lunedì, ndr) ci hanno consegnato i domenicali ma non le edizioni di oggi. Molti ci chiedono il giornale perché con questa rete che va e viene non riusciamo a connetterci e capire cosa stia succedendo».

Domandiamo alla nostra interlocutrice quali sono i beni che più vengono richiesti e se c’è stato del movimento particolare. «La situazione al momento è tranquilla, sebbene ora stiamo per finire le nostre scorte. Domenica siamo stati l’unico negozio aperto per gran parte della giornata (la Coop ha aperto per un paio d’ore alla sera, ndr) – inizia a raccontare la signora Gianinazzi, che continua –. Ovviamente non ce lo aspettavamo e non avevamo nemmeno particolari scorte d’acqua, né di pane».

Acqua, per lenire la sete. Pane, per mettere qualcosa sotto i denti, ma anche sigarette, per cercare di placare la propria frustrazione e avere qualcosa da fare durante i lunghi tempi di attesa. «Può sembrare buffo, ma è proprio così. Quello che ha vissuto questa comunità nelle scorse ore è difficile da spiegare. C’è chi ha perso qualcosa e chi ha passato ore ad aspettare».

‘Autonomia ancora per qualche giorno’

Ne abbiamo accennato prima. A essere presi d’assalto dalla gente ci sono i negozi di alimentari e le pompe di benzina. A Cevio ce ne sono due. Una, per gran parte della giornata è stata inutilizzabile, per via del fatto che non si poteva pagare con la carta di credito. La seconda invece ha potuto lavorare senza quasi intoppi.

«Per il momento siamo ben riforniti e per tre-quattro giorni possiamo godere di autonomia. Certo, l’approvvigionamento del carburante rappresenta un bel problema per noi che la rivendiamo, ma anche per i nostri clienti – ci spiega la gerente del distributore –. Sono presente qua e cerco di ridistribuire in modo equo, anche perché fra i miei clienti ci sono anche varie ditte della regione e poi serve anche per chi in questo momento si trova in prima linea».

Un paesaggio mai visto

Vediamo diversi compaesani entrare nel bosco e uscire poco dopo. Hanno tutti in mano il proprio cellulare e, dato che non c’è campo, l’apparecchio serve solo per un altro scopo: scattare foto.

Facciamo altrettanto e quello che vediamo lascia di stucco. Il bosco, all’altezza dello Stand di Tiro, è totalmente cambiato. L’acqua in buzza è evidentemente fuoriuscita dagli argini. Le distese di aglio orsino che caratterizzano il sottobosco non ci sono più. Ora è solo una distesa di sabbia, fango ancora fresco e detriti. Continuando il percorso verso il fiume ci accorgiamo che il sentiero, e il prato (di circa una quarantina di metri) che separavano la vegetazione dall’acqua, sono stati inghiottiti. È tutta golena. Anche il paesaggio nascosto dalla boscaglia è cambiato. Sembra di stare in un altro posto. Sembra quasi di stare sulla luna grigia.

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