Vince, per il secondo anno consecutivo, il concorso dell'Associazione fontanieri ticinesi. Sul podio Alto Malcantone e Mendrisio
L’acqua non è tutta uguale, e questo vale pure per quella che sgorga dai nostri rubinetti. Lo sa bene la folta giuria composta da esperti del settore – fontanieri, funzionari cantonali e una idrosommelier – ma anche semplici cittadini, come i rappresentanti della stampa, chiamata a degustare campioni di “oro blu” al concorso organizzato dall'Associazione fontanieri ticinesi "acque della Svizzera italiana". E lo sa bene anche chi questo concorso lo ha vinto, per ben due volte di fila. A fare il bis, arrivando sul gradino più alto del podio, il comune di Gordola seguito da Alto Malcantone, che si è aggiudicato il secondo posto, e Mendrisio, arrivato terzo.
La premiazione si è tenuta giovedì 6 giugno nella sala del Centro Manifestazioni Quirino Rossi a Gordola. Durante la giornata hanno duellato amichevolmente fra loro 26 Aziende dell'acqua potabile provenienti da tutta la Svizzera italiana e, nello specifico, sono stati sottoposti alla degustazione 24 campioni di acqua sorgiva, uno di falda e uno di lago.
Il concorso, come detto, è stato lanciato per la prima volta l'anno scorso, dall'Associazione fontanieri ticinesi (Aft) in collaborazione con Elena Mozzini, sommelier dell'acqua nonché consulente stessa del gruppo, con l'intento di mettere in evidenza la qualità di una risorsa preziosa alla vita e di cui il nostro territorio, fortunatamente, è ricco. Ma non solo, come ci spiega il presidente di Aft, Matteo Negri: «Lo scopo dell'evento è quello di valorizzare l'acqua, proveniente dal Ticino ma anche dal Grigioni italiano, come pure il ruolo di tutti i professionisti e le professioniste che gestiscono la rete dell'acqua potabile – un percorso che parte dalla presa alla fonte fino al rubinetto della propria abitazione – e che soprattutto assicurano la qualità dell'acqua sia conforme alle norme. Ecco, vogliamo in questo modo mettere al centro una figura, quella del fontaniere, che è presente in tutti gli organici comunali e che non è affatto marginale sebbene lavori dietro le quinte».
E riguardo al livello di quanto proposto e portato a concorso, come si piazza in generale l'oro blu quest'anno? «Molto bene. Oltre al campione d'acqua ai partecipanti viene chiesto di portare anche la scheda di analisi dove è possibile leggere tutti i valori. Il livello è molto alto e buono. Pure il numero di comuni ed enti è cresciuto; vediamo in generale interesse e siamo molto soddisfatti anche di questa seconda edizione».
A fare eco al presidente dei fontanieri anche Elena Mozzini, unica idrosommelier del Ticino. Mozzini da anni si impegna a sensibilizzare sul tema dell'acqua utilizzando, come canale di comunicazione, non solo la propria voce ma anche quattro dei cinque sensi: vista, olfatto, gusto e tatto.
«In Ticino abbiamo la fortuna di avere delle ottime acque e quindi è stata davvero una bella sfida – racconta Mozzini, che prosegue –: La degustazione si è svolta seguendo dei criteri ben precisi e che, attraverso l’assegnazione di un punteggio a ciascuna acqua, ha permesso di stilare la classificazione. Di solito dell'acqua si dice, erroneamente, che sia incolore, inodore, e insapore, ma non è affatto vero: cambia, eccome se cambia! Vi sono delle differenze regionali, come pure i gusti delle persone sono differenti e i risultati ne sono la prova. Il concorso rappresenta un unicum in Svizzera e anche in altri Paesi perché questo tipo di degustazioni solitamente sono riservate solo per le acque in bottiglia. Quella del rubinetto invece viene snobbata e vista come di serie B. Qui invece vogliamo lanciare e promuovere un messaggio diverso. I Comuni e gli Enti che si sono presentati hanno dimostrato grande attaccamento verso questa risorsa: ci tengono alla propria acqua, tanto da volersi mettere in gioco».