Il Locarnese Ente Acqua riprenderà il progetto di rete anatermica, occupandosi della restante progettazione, della realizzazione e infine della gestione
Una rete anatermica nel quartiere di Città Vecchia a Locarno, finalizzata a risolvere in modo sostenibile l’annoso problema degli impianti di riscaldamento nel nucleo storico di Locarno. Il progetto in questione, patrocinato dal Municipio di Locarno e gestito tramite il proprio Ufficio Energia, dopo un primo sondaggio d’interesse nell’estate del 2021, è stato sviluppato fino allo studio massima e ora viene ripreso dal neonato Locarnese Ente Acqua (Lea), che si occuperà delle successive fasi di progettazione e della realizzazione, oltre che della sua futura gestione.
La necessità di preservare l’ambiente e la Terra che ci ospita grazie a scelte più sostenibili è ormai innegabile. Locarno – Città dell’Energia dal 2012 – per il tramite del suo Ufficio Energia si impegna da tempo a tale scopo su vari fronti. Tra questi, anche quello della ricerca di fonti di calore e di raffreddamento per gli edifici. Il progetto in questione va proprio in questo senso: coprire i fabbisogni nel modo più sostenibile possibile. Il concetto è infatti quello di prelevare acqua di falda da distribuire in Città Vecchia, utilizzabile dai singoli utenti quale vettore per produrre calore o rispettivamente per raffrescare. Una rete anatermica è infatti un circuito all’interno del quale circola un fluido (acqua) a temperatura ambiente, senza alcun apporto o sottrazione d’energia termica da parte dell’ente distributore.
In aggiunta ai vantaggi ambientali, va evidenziato che si tratta di una soluzione capace di fornire ai proprietari immobiliari della Città Vecchia una reale soluzione alternativa ai vetusti bruciatori a gasolio. Infatti, da un lato nuovi impianti di questo tipo non sono più autorizzati, dall’altro, l’installazione di termopompe aria-aria comporta, oltre all’impatto estetico che mal si concilia con la sostanza immobiliare, delle emissioni foniche per lo più incompatibili con le caratteristiche di un nucleo storico. Il progetto prevede di raccogliere acqua di falda dalla Piazza Grande a temperatura di circa 15-17°C e di generare un anello di distribuzione che da Via Marcacci segue la Via Borghese per poi scendere lungo Via Corporazioni e tramite Via Cittadella ritornare in Piazza Grande. La resa dell’acqua raccolta avverrà poi attraverso un canale che convoglia le acque a lago.
Il capodicastero Ambiente, Territorio e Sport Pierluigi Zanchi... «Essendo il progetto di massima concluso e ben definito l’indirizzo strategico, consapevoli che le successive fasi di progettazione, la realizzazione e la gestione della rete saranno impegnative, il Municipio ha deciso di passare il testimone a Lea, che seppur non abbia finora gestito una rete anatermica, mantiene e sviluppa da oltre un secolo una rete di distribuzione dell’acqua ben più complessa e di grandi dimensioni. Le competenze sono quindi assicurate».
Il presidente del Consiglio direttivo Nicola Pini si dice molto soddisfatto... «Uno degli obiettivi strategici di Lea è quello di divenire un’azienda multiservizi, una realtà capace di mettere in rete e a disposizione della cittadinanza le proprie competenze. Questo progetto, oltre a essere d’importante valenza ambientale e di sviluppo per la Città, permette a Lea di iniziare questa nuova attività, che sono sicuro saprà portare avanti con efficacia ed efficienza».
Nelle scorse settimane i proprietari fondiari che si erano annunciati interessati durante lo studio di fattibilità, circa 40 potenziali utenze, sono stati nuovamente contattati al fine di verificare il loro interesse. Non appena questi forniranno riscontro e si chiarirà la fattibilità finanziaria dell’operazione, si procederà con il progetto definitivo e quindi con la realizzazione delle opere, nonché con l’espletazione delle diverse formalità.