Il rammarico e le puntualizzazioni da parte del Patriziato di Brissago sulla nuova struttura didattica di prossima inaugurazione
Nuova aula nel bosco e finanziamento, a Brissago il locale Patriziato tiene a chiarire la sua posizione rispondendo, con alcune puntualizzazioni, alle affermazioni del Municipio. Nella sua presa di posizione, innanzitutto rammenta, a chi lo avesse dimenticato, cosa è un Patriziato, vale a dire “un ente pubblico, autonomo, che esercita i propri diritti sulle proprietà locali in rappresentanza della popolazione patrizia. Fra i compiti del Patriziato quello di valorizzare tradizioni e beni locali”. Fatta questa doverosa premessa, ecco il seguito: “Il progetto di un’aula nel bosco di Brissago nasce dunque da un lascito al Patriziato nell’anno 2014, sgravato da vincoli, con lo scopo dichiarato di allestire uno spazio fruibile alle istituzioni scolastiche ai monti di Mergugno nella costa di Incella. Il Patriziato ha dunque intrapreso un iter di progettazione, coinvolgendo volontari locali e progettisti che hanno permesso di giungere a un quadro economico chiaro e un progetto che ossequiasse le varie norme di riferimento. Tenuto conto dell’entità del preventivo rispettivamente della mancanza di fondi per sostenere autonomamente la prima variante di progetto, il Patriziato ha messo al vaglio altre possibilità che permettessero di rispettare la volontà del lascito e al contempo valorizzarne l’impatto. Gesti come un lascito sono vitali per un Patriziato, questi permettono di valorizzare il proprio territorio mediante progetti che hanno un’identità e scopi affini a quella che oggi sempre di più risulta essere una missione”.
A più riprese, prosegue la nota, “il Patriziato ha sollecitato il Municipio per verificare possibili collaborazioni volte a trovare soluzioni che potessero soddisfare anche il dicastero scolastico. A oggi sono al vaglio del Patriziato più soluzioni. Il progetto, in collaborazione con la Fondazione Rinaldi, tuttavia, è stato gestito in buona parte dal Municipio dando al Patriziato l’unico onere, quello di pagare la ‘fattura’. Per questo non ci si può che esprimere con rammarico dell’ennesima mancanza di trasparenza e comunicazione nei confronti dell’Amministrazione patriziale. Come si può ben capire, un ente che rappresenta una comunione di interessi, non può deliberare in assenza dei dovuti atti assembleari una somma come quella richiesta dal Municipio. È quindi quanto meno sorprendente una presa di posizione che denota la mancanza delle più basilari conoscenze procedurali che reggono e permettono di governare con ordine in ambito amministrativo, sia patriziale che comunale. I retaggi di amministrazioni poco trasparenti e ingerenze personali sono la via diretta del fallimento per progetti che alla fine risulteranno essere solo idee”.