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Centro ricreativo di Bignasco, un'oasi per l'intera valle

Nella serata di presentazione al pubblico del progetto (snellito), Cevio strizza l'occhio a comuni ed enti della regione: 'Abbiamo pensato alla comunità’

In sintesi:
  • La visione dietro al progetto raccontata dall'architetto stesso
  • Dalla bozza iniziale tolte la palestra fitness e il tetto apribile
  • Il costo dell’investimento complessivo: 8,9 milioni di franchi
La piscina coperta
(Mastelplan Vallemaggia/Comune di Cevio)
24 febbraio 2024
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Il nuovo Centro ricreativo-turistico di Bignasco ‘viaggia’ su due livelli, di nome e di fatto. Da una parte infatti c’è l’intenzione di creare una struttura sostenibile – dal punto di vista energetico, finanziario, paesaggistico – e dall’altra il forte desiderio di puntare a un progetto che non appartenga solo a un comune, ma anche a un’intera valle e regione. Questi i focus su cui si è soffermato il Municipio di Cevio durante la serata pubblica di giovedì (22 febbraio) presso la Scuola Media di Cevio. Presenti circa 200 persone e fra queste anche diversi rappresentanti politici e di enti regionali. E forse è a questi che la sindaca Moira Medici e il municipale Pietro Palli hanno voluto “stuzzicare il palato”, fin dalle prime battute: «Il nuovo Centro ricreativo è un progetto importante e di valenza regionale; un’attrattiva pensata per tutta la Vallemaggia e non solo. Speriamo in questo sostegno». Alla serata hanno preso parte anche Daniel Fraile, l’architetto dell’opera, che ne ha illustrato i dettagli; e Paolo Gattigo, della Bdo Sa, che invece si è occupato di tutti gli aspetti finanziari.

Durante la conferenza è stato svelato il costo dell’investimento complessivo: 8,9 milioni di franchi. È stato annunciato peraltro che, rispetto alla bozza presentata nell’aprile 2021, sono state fatte alcune importanti modifiche.

Nuova bozza: via palestra e tetto apribile

«Nessuno ci pensa mai, ma opere come queste hanno un solo grande scopo: servire per la salute delle persone permettendo, a chi non ne ha l’opportunità, di fare una delle attività più naturali per l’essere umano, ovvero nuotare – a parlare è l’architetto Daniel Fraile, titolare e fondatore (insieme a Juanjo Soria) dello studio d’architettura madrileno Arquivio Architects, vincitore del concorso di progettazione per l’infrastruttura, che continua –; l’idea era quella di creare un edificio discreto, che si nascondesse e si sposasse col territorio. Il progetto si chiama “Giardino su due livelli”, perché si sviluppa su due piani, così da avere una maggiore visuale del paesaggio».

Il complesso, lo ricordiamo, è un progetto inserito nel Masterplan Vallemaggia e verrà realizzato sul sedime dove ora si trova il campo da calcio di Bignasco e al suo interno ci saranno: una piscina climatizzata con un’ampia vetrata (apribile) verso sud, una vasca per i bimbi, un piccolo centro spa con vista sulla valle e la cascata (e comprende sauna, bagno turco, doccia di contrasto, piscina idromassaggio), gli spogliatoi, una caffetteria. Nel progetto è inoltre inserita anche la ristrutturazione dell’area camper, confinante con il centro.

Quanto presentato però, rispetto alla prima bozza consegnata nell’aprile del 2021, ha subito delle modifiche. È stata tolta la palestra fitness poiché valutata non sostenibile e in contrasto con altre attività locali. Stesso destino è toccato anche al tetto apribile; troppo costoso. E riguardo alla possibilità (sollevata anche da diverse persone presenti in sala) di costruire una seconda vasca esterna l’architetto Fraile risponde: «Non è sostenibile. Il problema di una piscina all’aperto è che resta aperta per troppo poco tempo, con consumi non indifferenti. Una piscina coperta invece permette il suo utilizzo tutto l’anno».

‘Il sostegno di tutta la valle è fondamentale’

Veniamo agli aspetti finanziari. Come detto il progetto necessiterà di un investimento complessivo di 8,9 milioni di franchi (e di questi, 400mila saranno destinati per la sistemazione della zona camper, 250mila per il mobilio) che verrà finanziato secondo il principio del 50-25-25; ovvero metà della cifra verrà coperta da contributi pubblici (sotto forma di sussidi e incentivi cantonali e federali), un quarto da mezzi propri e la restante parte da finanziamenti esterni (le banche).

E qui subentra il coinvolgimento degli altri Comuni della Vallemaggia. «È un progetto che può mettere paura, ma che richiede la collaborazione degli altri enti locali. Non possiamo aspettarci che solo Cevio possa occuparsi dell’opera. Il Centro ricreativo di Bignasco vuole essere un valore aggiunto per tutta la valle e tutte le fasce di età: dalle famiglie agli allievi delle scuole, dagli anziani a chi, anche, viene da fuori. Ogni franco immesso nell’economia di valle ne genera altrettanti sul territorio», spiega il municipale Palli.

Gli fa eco anche Paolo Gattigo: «Non posso nascondere che un progetto serio abbia bisogno di un sostegno degli enti pubblici ricorrente e a fondo perso. C’è bisogno di cercare sinergie con altri attori territoriali per ottimizzare le spese e sviluppare dei ricavi. È un investimento impegnativo per una regione periferica e in un certo senso divisa fra comuni che guardano a sud, verso il Locarnese e altri invece che guardano più a nord». Altro nodo da sciogliere in un secondo momento riguarda da chi verrà gestita la struttura, se dal Comune di Cevio, un altro ente oppure se verrà costituita una Sa, che riunirà sotto lo stesso tetto più attori territoriali.

Valmaggesi first, ma anche turisti

Per chi è pensata quest’opera? Tale domanda è stata tema centrale (e delicato) soprattutto in una valle che spesso si sente messa in secondo piano rispetto alle esigenze dei forestieri. Gli esponenti del Municipio più volte hanno ribadito l’intenzione di creare un qualcosa in primis indirizzato ai residenti (in pianta stabile o con residenza secondaria). Ma fra gli interventi alcuni rappresentanti del settore turistico hanno ricordato la sua importanza, affermando che fra la popolazione residente ci sono anche tanti operatori turistici (proprietari di hotel, ristoranti, negozi) che, dalla creazione del Centro ricreativo, possono trarre beneficio collateralmente. Altro aspetto sottolineato è quello di cercare di costruire attorno al progetto un ampio consenso popolare. «Siamo ancora in una fase di consolidamento, prima dell’apertura del centro bisognerà ancora fare qualche step. È importante fin da subito però coinvolgere gli abitanti», afferma Palli.

E la vecchia piscina?

«Un quesito sollevato da diverse persone durante la serata riguarda il destino della ormai vetusta ex piscina di Bignasco. Il suo comparto è stato escluso dal progetto del nuovo Centro ricreativo che, se tutto andrà come deve andare, vedrà la posa della prima pietra non prima del 2027 (e l’apertura nel 2029-30). Ovviamente se il progetto verrà realizzato si dovrà ripensare all’area dell’ex piscina. Qualche idea c’è già, ma è ancora tutto da definirsi» conclude Palli.

Le slide di presentazione del progetto sono disponibili anche sul sito InVallemaggia al seguente link: www.invallemaggia.ch

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