Il Municipio chiede un credito di 260mila franchi per la posa di un impianto fotovoltaico sul tetto. Dalla Città nuovo input alla transizione energetica
Un impianto fotovoltaico sul tetto del Centro di pronto intervento di Locarno (Cpi), che diventa così a tutti gli effetti una caserma (ospita, tra l'altro, la sede dei Civici pompieri e della Polizia comunale) ‘green’. Lo si apprende dal messaggio municipale trasmesso ai consiglieri comunali in questi giorni. L'Ufficio Energia della Divisione urbanistica e infrastrutture, in collaborazione con la Divisione logistica e territorio, ha portato avanti lo sviluppo di una strategia a medio-lungo termine per l’aumento massiccio di produzione propria di energia elettrica grazie a impianti fotovoltaici. “In quest’ultima legislatura sono stati messi in funzione impianti importanti che hanno permesso di più che raddoppiare le potenze installate. Questo ha permesso di raggiungere attualmente il 15% della copertura degli attuali consumi e, come detto in precedenza, l’obiettivo a medio termine è quello di poter nuovamente raddoppiare le potenze installate – si legge nel documento –. Tra le opzioni principali c’è quella di implementare ovunque possibile, sia tecnicamente che finanziariamente, impianti su tetti e pareti di edifici o strutture di proprietà comunale. Si stanno inoltre valutando anche scenari di Comunità di autoconsumo e Raggruppamenti per Consumo Proprio (RCP)”.
Questo nuovo impianto sulla terrazza del Cpi prevede la produzione di 93,92 kWp calcolata con 221 moduli con una resa di 430 Wp (attualmente il meglio disponibile sul mercato). Per realizzare l’impianto, sarà necessario fare degli interventi sugli interruttori di potenza a protezione delle linee principali, la posa dell’interruttore richiesto dalla SES per il disinserimento a distanza dell’impianto, la sistemazione puntuale della sottostruttura e l’impermeabilizzazione.
L'investimento necessario alla realizzazione del progetto ammonta a 260mila franchi e il finanziamento sarà in parte coperto da sussidi federali e cantonali (33mila franchi), mentre per la parte restante si prevede di fare parzialmente capo al fondo FER, per un importo di 100mila franchi. Lo studio di fattibilità era già stato eseguito e finanziato tramite il credito quadro per i progetti della Città dell’energia che serve proprio da volano per questo tipo di proposte. Prossimamente sarà presentato un nuovo credito quadro per la legislatura 2024-2028 che permetterà di sviluppare nuovi e importanti progetti nell’ambito della sostenibilità energetica che tendono agli importanti obiettivi appena confermati anche dalla votazione popolare sul clima. La valutazione sul tempo di ammortamento dell’investimento netto (dedotti quindi i contributi citati in precedenza) può essere fortemente influenzata dalla situazione d’incertezza del mercato elettrico, come pure dall’effettivo grado di autofinanziamento. Tuttavia, considerando quale base le attuali tariffe elettriche (inclusa quella della retribuzione dell’energia immessa in rete), si può affermare che l’investimento netto verrà coperto in meno di un decennio.
Con la volontà, ribadita in più occasioni anche con l’ottenimento del Label “Città dell’energia”, la cui ricertificazione è in corso e sarà valutata nel corso della primavera del 2024, Locarno ha deciso da tempo di voler essere protagonista attiva, con la messa in atto di misure concrete per il raggiungimento di tali obiettivi.
La produzione di energia rinnovabile indigena rientra pienamente in questa strategia ed è obiettivamente un investimento redditizio a lungo termine su tutti i fronti.