Da domani al 19 dicembre un'azione dimostrativa da parte di alcuni volontari dell'Associazione di quartiere Rusca e Saleggi
La gestione delle bibliocabine deve fare i conti con la maleducazione, il qualunquismo, il degrado e il menefreghismo di troppi? Ok, allora le stesse chiudono, per sciopero, dal 5 al 19 dicembre compresi. Si tratta delle bibliocabine di via Nessi, via delle Scuole e Piazza Fontana Pedrazzini a Locarno. Lo comunica un gruppo di volontari e volontari dell’Associazione di quartiere Rusca e Saleggi (Aqrs).
“Con questa azione l’associazione intende richiamare l’attenzione sul grande impegno e sul lavoro dei volontari e desidera lanciare un messaggio alla popolazione affinché ci sia, da adesso in poi, un maggiore rispetto verso le bibliocabine, ma prima ancora nei confronti di chi se ne prende cura”.
L’Aqrs ricorda di avvalersi di tre distinti gruppi di volontari: uno si occupa della lotta alla zanzara tigre (settimanalmente, da marzo a settembre), un secondo dei servizi gratuiti offerti agli abitanti attraverso la Portineria di quartiere, e il terzo appunto delle bibliocabine. In totale, una ventina i persone. “Quest’anno – prosegue l’Aqrs – in occasione della Giornata internazionale del volontariato, che ricorre il 5 dicembre, abbiamo voluto analizzare quanto e perché il volontariato è importante, 365 giorni all’anno, per la società, e soprattutto sensibilizzare chi forse non se ne rende ben conto, soprattutto al giorno d’oggi dove tutto sembra essere dovuto”. Per farlo, sono state prese ad esempio le bibliocabine: “La loro manutenzione, l’ordine, la pulizia, la scelta dei libri, la sostituzione e una certa organizzazione sono le mansioni che più richiedono tempo e che danno anche del filo da torcere”. Il motivo è presto spiegato: “Purtroppo, oltre ai normali compiti sopraelencati, se ne aggiungono altri anche molto impegnativi e imprevisti. Non solo il disordine, il casino, la classica ‘pigna’ di libri sottosopra, ma pure la cacca, la pipì del cane, il surf, il ferro da stiro o altri oggetti abbandonati da qualcuno che non li vuole più”.
Insomma, una situazione insostenibile, che non rende minimamente merito all’impegno dei volontari, ma che anzi mette in mostra quanto menefreghismo e indifferenza siano purtroppo diffusi.
Pertanto, con lo sciopero, “si vuole soprattutto lanciare un messaggio alla popolazione, affinché capisca quali sono i limiti e finalmente li rispetti. Per spiegare la situazione e il perché delle chiusure agli utenti più piccoli, contiamo sulla collaborazione dei genitori e degli adulti sensibili alla problematica”.