Locarnese

Legge scuole dell'obbligo, Ascovam rabbrividisce

‘Comuni periferici e di montagna penalizzati. E si va a intaccare l'autonomia comunale, contribuendo allo spopolamento’

(Ti-Press)
30 novembre 2023
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La nuova Legge delle scuole dell'obbligo “non tiene in considerazione le peculiarità dei Comuni periferici e di montagna, che non possono perdere un'istituzione centrale qual è la scuola: uno degli elementi fondanti dell'autonomia comunale”. Lo scrive l'Associazione dei Comuni di Vallemaggia (Ascovam) riferendosi in particolare ai nuovi parametri, in base ai quali gli istituti dovranno disporre di almeno 7 sezioni, essere frequentati da almeno 150 allievi e avere una popolazione generale di riferimento di almeno 2'500 abitanti.

“In tal modo le sedi scolastiche si allontanerebbero dal luogo di residenza delle famiglie. E la nuova Legge, che così come prevista andrebbe a intaccare l’autonomia comunale, finirebbe inevitabilmente col contribuire allo spopolamento delle valli e delle periferie – nota Ascovam –. Pensando soprattutto alla Lavizzara e alle famiglie che vivono nella valle Rovana (i cui figli attualmente frequentano le Elementari a Cevio) queste difficoltà verrebbero acuite dallo stato delle vie di comunicazione. Non essendo Comuni capofila, Lavizzara e Cevio avrebbero però scarso potere contrattuale. Inoltre, con le nuove disposizioni fissate sulle esigenze infrastrutturali degli istituti, il Cantone può imporre ai Comuni la costruzione di edifici scolastici, la loro ristrutturazione o ampliamento. Si tratta di nuovi obblighi del tutto sproporzionati”.

Prima di chiedere il ritiro del messaggio governativo, Ascovam sottolinea che “limitare la presenza delle scuole ai centri più popolosi significherebbe infatti penalizzare in modo insostenibile le famiglie che risiedono in valle e mettere in difficoltà le nuove generazioni che verrebbero inevitabilmente appesantite da trasferte più onerose. Inoltre, per i Comuni che saranno chiamati a organizzare e gestire una più complessa offerta di trasporti scolastici, ciò comporterebbe inevitabilmente nuovi oneri”.

Infine, riguardo alla situazione attuale in valle, la Vallemaggia è da ritenere “già ben organizzata sul fronte delle scuole comunali, con una Direzione unica che garantisce il necessario supporto didattico e organizzativo anche – e soprattutto – agli istituti dei Comuni più piccoli”. Pertanto, conclude Ascovam, “si ritiene che il concetto di istituto minimo possa essere derogato in presenza di organizzazioni e convenzioni come questa”.