Locarnese

Lavertezzo, 40 posti in meno alla Solar turbines Switzerland

Previsti nel prossimo biennio 31 licenziamenti e 9 prepensionamenti. In questi giorni la comunicazione agli interessati. Pronto un piano sociale

In sintesi:
  • La consultazione con il Cantone da parte dei vertici della ditta specializzata nella costruzione di turbine era stata avviata nelle scorse settimane
  • La decisione di ridurre il numero di impiegati (che in totale sono oltre 200) nasce dalla volontà di dislocare in Repubblica Ceca parte delle attività svolte attualmente negli stabilimenti locarnesi
Gli stabilimenti di Lavertezzo
17 novembre 2023
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Era stato preannunciato la settimana scorsa e ora stanno arrivando le comunicazioni ai diretti interessati: la Solar Turbines Switzerland di Lavertezzo (ex Turbomach) ha deciso di tagliare quaranta posti di lavoro. I dipendenti licenziati saranno 31, mentre altri 9 beneficeranno del prepensionamento.

La consultazione con il Cantone da parte dei vertici della ditta specializzata nella costruzione di turbine era stata avviata nelle scorse settimane. La decisione di ridurre il numero di impiegati (che in totale attualmente sono oltre 200) nasce dalla volontà di dislocare in Repubblica Ceca – dove già da tempo è in funzione uno stabilimento – parte delle attività svolte attualmente nel Locarnese. La ditta, lo ricordiamo, fa capo alla Caterpillar Inc., con sede negli Stati Uniti d’America.

Previsto un dislocamento nella Repubblica Ceca

«I dipendenti che verranno lasciati a casa – specifica Marco Pellegrini, del sindacato Ocst (Organizzazione cristiano sociale ticinese) – sono oggi impiegati in diversi settori, non solo nella produzione, ma anche nello sviluppo e nella vendita dei prodotti. So che ad alcuni di loro è stato chiesto se fossero disponibili a spostarsi in Cechia, ma non so quanti abbiano intenzione di accettare. Le lettere con la disdetta dei contratti di lavoro stanno arrivando in questi giorni. Le prime sono giunte giovedì, altre arriveranno ai destinatari nel corso dei prossimi giorni. Alcuni dipendenti, stando a quanto ci è stato comunicato, rimarranno al loro posto fino al 2024, altri fino al 2025. Ma poi tutti dovranno cercarsi un altro impiego».

Cosa prevede il piano sociale che è già stato varato? «La discussione è stata avviata a suo tempo e dalla sede principale hanno comunicato le cifre a disposizione per chi verrà licenziato o per chi andrà in pensionamento anticipatamente. Ovviamente riceverà qualcosa in più chi deve far fronte a obblighi famigliari e chi può vantare un maggior numero di anni di servizio. Non essendo ancora arrivate tutte le lettere di disdetta, non saprei dire se coloro che perderanno l’impiego siano domiciliati nella regione o frontalieri: probabilmente, posso ipotizzare che saranno metà e metà».

Il gruppo Solar Turbines Switzerland produce turbine a gas industriali di medie dimensioni per l’impiego nella generazione di energia elettrica, compressione gas e sistemi di pompaggio. Fa parte, come detto, del colosso americano Caterpillar, che sul suo sito internet annuncia risultati eccellenti per il terzo trimestre di quest’anno, con vendite e ricavi aumentati del 12 per cento a 16,8 miliardi di dollari. Nello stesso trimestre il gigante industriale ha restituito un miliardo di dollari agli azionisti attraverso dividendi e riacquisti di azioni. Insomma, un periodo da incorniciare dal punto di vista economico, che tuttavia non cambia nulla alle strategie di delocalizzazione decise a suo tempo dai vertici del gruppo statunitense.

Un periodo a tinte fosche per il settore industriale locarnese

Il sindacalista dell’Ocst al termine dell’intervista dipinge una situazione a tinte fosche per il settore industriale del Locarnese: «Mesi fa avevo pronosticato che nel corso del 2023 questo medesimo settore avrebbe perso un centinaio di posti di lavoro. Fino ad oggi ne sono stati cancellati una cinquantina: licenziamenti alla spicciolata, applicati da diverse ditte: Tre, quattro o cinque impieghi persi per ognuna di esse. Ora si aggiungono i quaranta posti (con 31 licenziamenti) che verranno cancellati a Lavertezzo. La mia ipotesi viene purtroppo confermata. Le cause, secondo quanto ci viene riferito, sono i rincari dei prezzi delle materie prime, ma anche l’aumento del costo dell’energia e, infine, i problemi causati dai ritardi nelle forniture di materiale necessario alle produzioni. Le soluzioni non sono facili da trovare: credo che il mondo politico dovrebbe, e potrebbe, fare di più, incentivando maggiormente le possibilità di lavoro ridotto o spingendo sull’orario flessibile. Le esigenze delle industrie vanno ascoltate per evitare di perdere ancora altri impieghi».