Muralto

Nove porte che sbattono e un virulento attacco al sindaco

Due municipali e 7 consiglieri di Muralto Democratica lasciano la lista civica e vanno nel Plr. Mentre Varini si scaglia contro la ‘politica di Gilardi’

Le rovine del Beaurivage
17 ottobre 2023
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A Muralto il rumore di porte che sbattono soverchia l’ormai sopito bagliore di un ritrovato, vero esercizio democratico: quello che l’opposizione di Muralto Democratica era riuscita a ripristinare alle urne, ottenendo in Consiglio comunale lo stesso numero di seggi (15) di Ordine e Progresso e Indipendenti, l’espressione della storica egemonia Ppd rappresentata in primo luogo dal sindaco Stefano Gilardi, con i suoi sodali in Municipio e nel legislativo. Lunedì sera in seduta le porte sbattute sono state molte, addirittura 9, come i 7 consiglieri comunali di Muralto Democratica (Giovanna Colangiulo, Julien Daulte, Marion Eimann, Bartolomeo Piacenza, Loredana Piccirilli, Fabrizio Triulzi e Matija Terzic) più due municipali – Dao Nguyen-Quang (vicesindaco) e Monica Colangiulo Poroli – che hanno lasciato la lista civica dicendo di sentirsi più vicini al Plr.

‘Divergenze incociliabili’

In una nota diramata martedì in giornata (più che nella breve dichiarazione rilasciata da Daulte durante la seduta), i transfughi riferiscono di “divergenze inconciliabili, sia a livello di gestione del gruppo, che per le diverse posizioni politiche, e per finire per la qualità del lavoro svolto all’interno delle istituzioni. In particolare, la bocciatura del credito per la variante 1A relativa al futuro nodo intermodale e le relative conseguenze per il viale Cattori ha segnato un bivio importante”. Oggi, quindi, “una convivenza sotto lo stesso nome porterebbe confusione per i cittadini e comprometterebbe in maniera insopportabile i prossimi mesi di lavoro all’interno delle istituzioni, a discapito dei muraltesi”.

‘Chi si espone viene emarginato’

Alle 9 voci dei partenti si è aggiunta in seduta quella di Gian-Luigi Varini, che in Muralto Democratica, invece, rimane, esprimendo ciò che soltanto a Muralto può venir detto senza che ne parli tutto il Cantone. Nel suo intervento riguardante la vendita (poi concessa) di 72 metri quadrati di terreno comunale davanti al Beaurivage a un investitore confederato, Varini ha attaccato frontalmente il suo sindaco parlando di «una gestione superficiale e pressapochista del Comune», il cui Municipio «persiste nel suo procedere inflessibile, autoritario e unilaterale, radicato e consolidato nel tempo, corredato da imposizione, informazione carente, documentazione inaccessibile, omissione volontaria di dettagli, non rispetto delle norme vigenti, formulazione ed emissione di messaggi municipali imprecisi, lacunosi e fuorvianti». Il tutto, «tanto utilizzato come prassi da sembrare normale e corretto». E ancora: «Forte di un potere che si tramanda da generazioni, l’esecutivo riesce a influenzare le decisioni del Consiglio comunale nella direzione auspicata, addossandogliene senza remore la responsabilità di fronte alle critiche esterne. Chi con disponibilità e dedizione approfondisce le tematiche facendo emergere le controversie e le irregolarità che potrebbero scatenare malcontento, viene isolato ed emarginato».

Bocciato il rinvio della seduta

Uno scenario, quello delineato da Varini, in base al quale il collega di lista Bibiano Monotti aveva addirittura chiesto in entrata il rinvio della seduta di Consiglio comunale, visto che – considerate le presunte numerose carenze procedurali e i vizi di forma, a partire dall’“abitudine” di presentare rapporti commissionali che non analizzano, ma si limitano a benedire i messaggi – in pratica tutte le decisioni sarebbero passibili, a suo dire, di ricorso al Consiglio di Stato. La richiesta di rinvio è però stata sonoramente bocciata dal legislativo.

Beaurivage, sì alla vendita dei 72 metri quadrati

Dunque, il Consiglio comunale (con voto nominale) ha potuto approvare la vendita della piccola superficie ad Albert Kiener, che accetterà comunque la transazione soltanto una volta ottenuta una licenza edilizia cresciuta in giudicato per il nuovo complesso a contenuti misti che intende realizzare al posto dell’ex Beaurivage sul lungolago. Anche qui Monotti ha contestato la legittimità del consesso a votare il messaggio, perché è sempre pendente una mozione tendente a sciogliere «il groviglio pianificatorio» che grava sulla zona in questione. Pure con voto nominale non è passato l’emendamento presentato da Daulte per aumentare il prezzo dei 72 metri quadrati da 235mila a 466mila franchi, ovverosia la valutazione del terreno a perizia, senza la scontistica del 50% per terrazze e balconi.

Intanto, sulla “migrazione” nel suo Plr da parte degli ex esponenti di Muralto Democratica, si è espresso il presidente cantonale Alessandro Speziali: «Saluto questa decisione nata dal basso, maturata nel tempo da persone che si dedicano alla cosa pubblica con l’obiettivo di contribuire alla vita del Comune. In pieno spirito liberale-radicale, la politica così va oltre alle contrapposizioni a oltranza, per diventare un’occasione di dibattito, di visioni e – soprattutto – di soluzioni. È importante in un momento in cui occorre impegnarsi ogni giorno per la qualità di vita dei cittadini, dei commerci e di tutti coloro che fanno vivere il territorio».