Dopo la scissione nell’opposizione, si ricompatta Muralto Democratica, che propone i suoi nomi. Se la giocherà con Plr e Ordine e Progresso e Indipendenti
Nel suo piccolo, Muralto si appresta a vivere una tornata elettorale di portata storica. Verranno infatti presentate ben tre liste per il Municipio (più altrettante per il Consiglio comunale). Detto di quella del rinato Partito liberale radicale, e accennato, sull’edizione di ieri, alla ricandidatura del sindaco Stefano Gilardi per Ordine e Progresso, è di ieri sera la notizia, per certi versi clamorosa, di una lista per l’esecutivo anche da parte di Muralto Democratica. Parliamo del movimento già rappresentato in Municipio dal vicesindaco Dao Nguyen-Quang e da Monica Colangiulo Poroli, i quali però da ottobre, dopo la scissione nell’opposizione, si sono messi il cappello del rinato Plr e con quello correranno ad aprile per confermare i loro due seggi. Lo faranno unitamente a Julien Daulte e a Marion Eimann più, forse, un quinto elemento che ancora potrebbe essere ufficializzato.
Ma, appunto, la notizia del giorno è il consolidamento di Muralto Democratica, che dopo la spaccatura autunnale aveva continuato a fare un’opposizione coriacea in Consiglio comunale, ma sembrava destinata ad uscire dai radar del Municipio. Invece, ieri sera la lista civica ha dimostrato di sapersi compattare e addirittura rinforzare, se consideriamo la perdita per strada dei due esuli neo-liberali radicali. In vista d’aprile i nomi in lizza per entrare in Municipio sono addirittura 4, fra i quali quelli di tre attuali consiglieri comunali. Si tratta di Gian-Luigi Varini, Bibiano Monotti e Monique Fransioli-Ignazio, cui si aggiunge Chantal Stalder. Quattordici, invece, i candidati al Consiglio comunale, di cui 5 uscenti.
Quelli al Municipio non sono candidati qualunque. In particolare, va citato quello che è un po’ il capofila dei sommovimenti muraltesi degli ultimi 4 anni: Gian-Luigi Varini, esercente e albergatore muraltese molto radicato nel tessuto sociale e autore, appunto, di significative incursioni sul terreno democratico di un Comune che aveva un po’ perso l’abitudine al confronto. Varini è stato infatti all’origine della mobilitazione popolare contro la variante di Piano regolatore che avrebbe messo il “tappeto” al nodo intermodale in stazione. Su sua iniziativa erano state raccolte le oltre 130 firme fra abitanti, commercianti e altri operatori economici che lamentavano le mire espansionistiche delle Ferrovie federali svizzere sul terreno di loro proprietà a nord della stazione. Successivamente, lo stesso albergatore era stato fra i promotori della domanda di referendum (561 firme valide) che il 13 giugno del ‘21 avrebbe dovuto portare al voto i cittadini muraltesi per esprimersi sulla stessa variante pianificatoria, e anche sul credito di 5,7 milioni di franchi per la costruzione grezza della pensilina dei bus. Voto che però non era stato necessario perché il Consiglio di Stato aveva nel frattempo accolto i ricorsi pendenti contro le due decisioni del Consiglio comunale soggette a domanda di referendum.
Non è tutto: sempre nell’ambito del “futuribile” in zona stazione, Varini era stato fra i primissimi oppositori al progetto di nodo intermodale riguardante la variante di base, che prevede il transito dei bus lungo viale Cattori. Quella prima opposizione aveva spinto il Dipartimento del territorio a congelare tutto in attesa che a Muralto fosse trovato un consenso. Cosa che poi, com’è noto, non è avvenuta, o almeno non fino in fondo, convincendo infine il Cantone a ricominciare da dove si era fermato; da lì il riavvio del progetto di variante di base e la nuova petizione “salva viale Cattori” lanciata da un comitato apartitico capitanato dall’ex sindaco Michele Gilardi, fratello di Stefano.
Comunque, a cavallo delle prime azioni e dimostrazioni c’erano state le votazioni comunali, nelle quali Muralto Democratica aveva raccolto i suoi bei frutti, compiendo l’exploit di conquistare due seggi su cinque in Municipio (appunto con il vicesindaco Nguyen-Quang e Colangiulo Poroli) e pareggiare il conto degli eletti in Consiglio comunale, quindici, con Ordine e Progresso e Indipendenti. La differenza, sulle decisioni, l’avrebbe poi fatta la maggiore capacità del partito del sindaco di rimanere unito, mentre sull’altro fronte non sempre era successo, fino alla spaccatura e alla rinascita liberale radicale.
Ieri sera, in occasione dell’avallo ufficiale delle liste, Bibiano Monotti ha sottolineato che «l’obiettivo di Muralto Democratica è riportare il rigore nella conduzione della cosa pubblica, nonché intavolare un dialogo costruttivo sui progetti muraltesi, difendendo i commerci e battendosi per salvaguardare e difendere il nostro territorio».
Gilardi e Canziani si ripresentano
Intanto, come parzialmente accennato sull’edizione di ieri, lo stesso Ordine e Progresso e Indipendenti ha rimesso in lista per il Municipio due dei suoi tre attuali municipali: con il sindaco Gilardi si presenta nuovamente anche Renato Canziani, capodicastero Opere pubbliche e Pianificazione. Rimane invece fuori, per scelta sua, Anna Maria Sury, che lascia dopo una lunga militanza politica a livello locale. Visto che Ordine e Progresso e Indipendenti punta verosimilmente (quantomeno) a confermare i suoi tre seggi, con il sindacato – e nel computo la maggioranza assoluta che gli arride da tempo immemore – il posto lasciato vacante da Sury sarà rincorso da due donne – Laura Calabresi-Manghera e Adriana Rusconi – e da Hirad Houshmand.