Il paese rivierasco è stato l'epicentro del maltempo per un breve momento; i tetti del nucleo oggi sono tutti coperti da teloni. Danni anche al bosco
A Ronco s/Ascona, Comune del Locarnese tra i più falcidiati dal nubifragio del 25 agosto, da giorni è un ininterrotto viavai di furgoni, operai e tecnici impegnati a riportare alla normalità una situazione che ha fatto registrare danni enormi. Ma non solo in paese, bensì anche nei boschi, dove le fortissime raffiche di vento quella notte hanno sradicato e abbattuto decine di alberi con funzione protettiva. Al punto che il sindaco, Paolo Senn, non esita a parlare di un «piccolo Lothar, una bufera che in pochi minuti ha causato danni nella sola area boschiva compresa tra i confini con l’abitato e il grotto Ginestra stimati in oltre un milione di franchi (non bastasse è andato pure distrutto un cascinale di vacanza fortunatamente disabitato)». I forestali sono già stati sul posto per constatare la situazione e pianificare i lavori.
«In queste ore i tecnici della Ses (la Società elettrica Sopracenerina) stanno mettendo in sicurezza l’intera rete dell’illuminazione pubblica danneggiata dal maltempo – attacca il sindaco –. In paese, specialmente nel nucleo, il 75% delle costruzioni ha subito danni notevoli. Quella notte qui è stato il finimondo: prima che si spostasse sui vicini comuni la perturbazione con grandine ha crivellato i tetti, mandato in frantumi le finestre, i lucernari, le tettoie e le auto in sosta; per non parlare degli appartamenti allagati, come la nostra ex scuola, con l’acqua che ha raggiunto il primo piano. Se guardate dall’alto il paese, vedrete oggi ovunque solo teloni di copertura provvisoria dei tetti degli edifici».
Altro aspetto da non trascurare, la particolarità delle case del nucleo che non sono servite da strade d’accesso carrabili. «In molte viuzze bisogna trasportare tutto l’occorrente per il cantiere a piedi o con una moto-carretta e questo ovviamente rallenta i tempi di esecuzione e completamento dei lavori. Penso ci vorranno mesi e mesi prima che il paese ritrovi il suo aspetto precedente la tempesta. Anche perché le imprese, di questi tempi, sono molto sollecitate e non possono arrivare ovunque. Devono assumere anche personale ausiliario o farselo prestare da altre ditte del Sottoceneri o del Bellinzonese. Insomma una situazione di criticità alla quale con tutti i mezzi a nostra disposizione cerchiamo di rispondere. Piano piano riporteremo la situazione alla normalità».
Risparmiata in parte dalle bombe di ghiaccio invece l’infrastruttura portuale, dove i danni risultano contenuti e limitati più che altro alla cartellonistica e all’illuminazione. Secondo una prima stima approssimativa dei danni fornitaci, siamo nell’ordine dei 15-20 milioni di franchi. Ma si tratta, è bene precisarlo, di cifre indicative.
Ronco, Comune che ha dunque bisogno di un sostegno da parte di Cantone e Confederazione? «Con i Municipi dei Comuni toccati dall’evento meteorologico abbiamo scritto al Cantone, chiedendo aiuto anche per quelle persone che non dispongono di una sufficiente copertura assicurativa e che ora non possono affrontare le ingenti spese legate alle riparazioni. Occorre fare il possibile per aiutare chi è in difficoltà, senza lasciare nessuno indietro».