Alcuni cittadini lamentano l'assenza dei servizi di assistenza. Slitta l'apertura della stazione della Centovallina di San Martino e il Fevi... nuota
Nel Locarnese non sono solo automobili, case private e scuole a dover fare i conti con i pesanti danni provocati dalla straordinaria ondata di maltempo che ha investito la regione. Prima, in particolare venerdì 25 agosto, con una violenta grandinata e poi, dall'indomani, con abbondanti precipitazioni praticamente ininterrotte.
A Locarno in queste ore l'acqua filtrata dal tetto ha provocato l'allagamento dell'intero Palexpo Fevi. A Solduno, uno dei quartieri della città più colpiti dalla violenta grandinata di venerdì, proseguono nel frattempo i lavori per il ripristino della situazione (e la messa in sicurezza di quelle più precarie, in attesa che il quadro meteorologico migliori sensibilmente), come pure la conta dei danni. E sono parecchi, considerando che molte abitazioni devono pure loro fare i conti con le infiltrazioni di acqua dopo che venerdì i chicchi ghiacciati avevano letteralmente bombardato parecchi tetti, bucandoli, consentendo all'acqua caduta nelle ore successive di crearsi un varco all'interno della casa. Molte le persone che vista la situazione si trovano costrette a cercare riparo altrove, cosa che crea non pochi disagi. C'è chi lamenta anche un certo disservizio da parte degli enti preposti all'assistenza alla popolazione che, d'altro canto sono pure loro sollecitati da un numero impressionante di richieste di intervento e con incombenze impellenti.
E intanto, sempre restando a Solduno, a dover fare i conti con il maltempo è pure la stazione della Centovallina di San Martino, opera temporaneamente chiusa da marzo per consentire importanti lavori di miglioria e che avrebbe dovuto tornare operativa mercoledì ma la cui riapertura, complice proprio grandine e pioggia cadute in questi giorni, è stata rinviata a data da stabilirsi.