In pubblicazione da mercoledì 16 agosto la Zona di pianificazione. Nicola Pini: ‘Vogliamo valorizzare lo spazio pubblico all'entrata di Città Vecchia’
Una bella pennellata d’ordine. Va in pubblicazione mercoledì prossimo, 16 agosto (e lo rimarrà fino al 15 settembre), la Zona di pianificazione per il comparto delle Cinque Vie a Locarno. L’obiettivo, si legge nella documentazione che introduce la pubblicazione, è “salvaguardare la possibilità di un riordino urbanistico dell’area, sottoposta alla prospettiva di importanti interventi edilizi pubblici e privati”. E per privati si intende un bel “bouquet” di edifici che la Città considera meritevoli di essere valutati per una tutela quali beni culturali locali. Parliamo delle officine Fart, di Villa Soladino, Villa Igea, Villa La Silene, altre tre ville e una casa d’appartamenti; oggetti che “si trovano frammisti ad altri edifici esistenti di minor pregio e di varie dimensioni e a terreni edificabili che beneficiano di parametri edificatori di alta densità, concessi dalle Norme di attuazione del Piano regolatore”.
Per la Città “è giustificato valutare la possibilità di limitare alcune destinazioni attualmente concesse dal Pr, che possano generare sviluppi urbanistici indesiderati e problematici all’interno di un comparto prossimo al centro cittadino”.
Le limitazioni riguardano “ogni intervento che possa pregiudicare la pianificazione dell’utilizzazione del territorio”. In particolare non saranno ammessi “nuovi edifici e sistemazioni esterne in contrasto con il modello di sviluppo urbanistico in divenire per l’area” o “suscettibili di compromettere la conservazione o la valorizzazione degli edifici meritevoli di essere valutati per una tutela quali beni culturali locali”. “Off limits” anche “ampliamenti, ristrutturazioni e trasformazioni di edifici esistenti, in contrasto con il modello di sviluppo urbanistico in divenire per l’area; l’inserimento di contenuti commerciali con superfici di vendita superiori a 500 metri quadrati all’interno di nuovi edifici o di edifici esistenti; la demolizione degli edifici meritevoli di essere valutati per una tutela quali beni culturali locali, nonché interventi che ne alterino irrimediabilmente i valori storico-architettonici e contestuali che ne potrebbero giustificare la tutela”.
A mo’ di cornice per questo quadro di tutela e salvaguardia dell’esistente, è prevista una riorganizzazione della circolazione stradale interno all’asse centrale di via Franzoni-via Simen. In questo contesto è in discussione un nuovo incrocio delle Cinque Vie, “che potrebbe prevedere anche l’eliminazione dell’impianto semaforico”.
Nella documentazione già pubblicata sul sito della Città (www.locarno.ch) viene inoltre spiegato che l’estensione della Zona di pianificazione si giustifica per situazioni e motivazioni che caratterizzano i singoli settori. Ne vengono segnalate alcune. Fra esse la presenza delle tre ville d’inizio ’900, censite dall’Ufficio beni culturali (Ubc), nel comparto via Simen-via Varenna-San Francesco/Magistrale; ma anche, nel comparto Fart-Cinque Vie, l’accostamento fra “complessi edificati di grandi dimensioni (Fart)” e “edifici assai minuti d’inizio ’900”. Vi è qui in previsione una riqualifica del piazzale di manovra Fart che si affaccia sulle Cinque Vie, con un riordino urbanistico che prevede la demolizione di alcune case a ovest di via Simen per allargare lo spazio pubblico e l’ampliamento del crocicchio delle Cinque Vie.
Si parla poi del comparto via Rovedo-via Simen-via Romerio, dove emerge la necessità di “studiare la miglior soluzione per la riconversione dell’ex Carrozzeria Monzeglio nell’intento di proteggere il carattere monumentale” di una palazzina pure censita come bene culturale dall’Ubc. Ciò che si vuole evitare è che quanto meritevole di tutela venga “eclissato da uno sviluppo edificatorio troppo massiccio in relazione alla sua volumetria”, che è tra l’altro “ben inferiore ai potenziali edificatori previsti dal Pr”.
In buona sostanza “la Zona di pianificazione mira a evitare che, sulla base delle prescrizioni pianificatorie di zona vigenti, debbano essere approvati progetti che non si inseriscono nel modello urbanistico di sviluppo edificatorio dell’area in fase di elaborazione e che gli edifici censiti quali edifici meritevoli di essere valutati per una tutela quali beni culturali locali nell’ambito di una nuova regolamentazione urbanistica, possano essere demoliti o irrimediabilmente alterati rispetto ai valori storico-architettonici e contestuali che ne potrebbero giustificare la tutela”.
In qualità di capodicastero Sviluppo economico e territoriale (che comprende anche la pianificazione), Nicola Pini ricorda che «c’è in atto uno studio pianificatorio riguardo al riordino urbanistico, che sta definendo quel che potrà diventare il comparto. Lo scenario in oggetto è denominato “Porta Sant’Antonio”. Obiettivo del Municipio è valorizzare quel comparto, che unisce il quartiere Campagna alla Città Vecchia, ma è anche un’entrata nel nucleo storico. Quando parlo di valorizzazione dello spazio pubblico, penso al posteggio Fart, al piazzale davanti all’officina Fart e a tutto quel contesto guadagnato con l’interramento del tracciato della Centovallina».
Già nell’87, quando il terreno era stato acquistato dalla Città, v’era in effetti l’idea di realizzare un’autorimessa con parco pubblico. «La prospettiva è quindi quella di portare finalmente a compimento quella visione di oltre 35 anni fa – considera il municipale Plr –. Ma non è tutto: ciò va a inserirsi nel completamento del progetto stradale di via Varenna (PaLoc 2, il cui credito è attualmente in Consiglio comunale) con tanto di pista ciclabile e una quarantina di nuove piante; ma anche nella riqualifica di via Franzoni, prevista nell’ambito del PaLoc 4 e quindi ancora da studiare».
Ricapitolando, conclude Pini, «abbiamo quindi l’elemento della protezione dei beni culturali, quello urbanistico forte che tende a una ridefinizione e a una valorizzazione dello spazio pubblico all’entrata di Città Vecchia, e anche quello viario. Il nodo delle Cinque Vie è uno snodo complicato e importante, e altresì al centro di diverse critiche, come testimoniano le diverse interpellanze inoltrate al Municipio sulla questione della semaforizzazione. A questo proposito ricordo che come esecutivo abbiamo chiesto al Cantone di valutare insieme la sostenibilità della soluzione viaria attuale e l’eventuale presenza di alternative ai semafori».