Città e Cda della Kursaal Sa annunciano l'avvio di uno studio di fattibilità per ripensare gli spazi dell'edificio. Non è escluso un ampliamento
Non solo tutelare e mantenere l’edificio del Teatro di Locarno, ma anche ridefinire e valorizzare gli spazi attuali. Questo lo scopo dello studio di fattibilità che il Consiglio d’amministrazione della Kursaal Locarno Sa, d’intesa con il Municipio cittadino, ha recentemente deciso di avviare, affidandosi ad un “pool” di esperti del settore.
Stando a quanto comunicato dal Cda della Kursaal (società che gestisce il Teatro ed è presieduta dal sindaco di Locarno, Alain Scherrer) il progetto mira anche a “rinsaldare il fondamentale ruolo della storica struttura nella promozione della cultura attraverso la partecipazione della comunità locale”.
Tra i più importanti perni della vita sociale locarnese, nonché in generale dei comuni affacciati sulle sponde del Verbano, l’edificio del Teatro dal 1° gennaio 2023 è ufficialmente passato sotto l’egida della Città, che l’anno scorso aveva acquistato le azioni della Kursaal Locarno Sa di proprietà dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, diventando così l’azionista di maggioranza. Il tutto va inquadrato nella strategia ad ampio spettro dell’esecutivo, iniziata tempo addietro, che integra e intende mettere in rete le varie strutture sul territorio cittadino – fra esse il Fevi, il Palacinema e lo stesso Kursaal – andando così a creare le giuste sinergie affinché si possa sviluppare un’offerta culturale diversificata e di qualità.
«Una delle vie da percorrere per raggiungere questo scopo è certamente quella della valorizzazione dello stabile vero e proprio, tutelandolo e allo stesso tempo ristrutturandolo e ridefinendone gli spazi, magari anche attraverso un ampliamento – commenta Alain Scherrer, sindaco e presidente della Kursaal –. Di qui la decisione municipale di dare avvio allo studio di fattibilità che fornirà le principali indicazioni sui futuri passi da intraprendere».
Lo stabile del Teatro, ricordiamo, è stato inaugurato il 1° febbraio 1902. Non fu opera del caso, ma il trionfo di un forte sentimento cittadino che lasciò un segno indelebile nella storia locarnese di inizio Novecento. Come detto, nel corso di oltre un secolo di vita quest’opera ha poi dato – e continua tutt’oggi a farlo – un contributo tangibile allo sviluppo culturale dell’intera regione. Dal 1990 il Teatro di Locarno, grazie al contributo dell’Associazione Amici del Teatro, alla Fondazione cultura e alla Città di Locarno, ha avuto una programmazione regolare con produzioni importanti e con i nomi più prestigiosi della scena teatrale di lingua italiana.
Proprio a proposito dell'Associazione Amici del Teatro, va ricordato il suo impegno in prima linea per la salvaguardia dello stabile, dopo che lo stesso non era stato inserito nella proposta “Beni culturali” nei documenti pianificatori. Il tema era emerso in particolare nell'ambito dell'approvazione del Piano particolareggiato del centro urbano, quando una tutela dell'edificio era stata richiesta dagli Amici, portando la commissione del Pr a inserire il vincolo di utilizzo dello stabile quale “teatro” e codificando in questo modo la volontà di mantenere il Teatro in centro.
La battaglia era iniziata dopo che, nel 2016, il Consiglio comunale, a maggioranza, aveva stabilito come un vincolo conservativo non avesse più senso “in quanto le caratteristiche tipologiche e architettoniche del teatro originale che ne giustificherebbero la conservazione non sono più recuperabili”. E su questa base potesse aprirsi l'eventualità di una demolizione per poi ricostruire un edificio più alto. Tuttavia, questo pericolo era caduto grazie a delle decisioni vincolanti del Municipio e del Consiglio di Stato, precedute da un lavoro ai fianchi portato avanti dagli Amici del Teatro unitamente a Società storica locarnese, Dante Alighieri, Amici di Casa Rusca, Stan, diversi Municipi e personalità del mondo della cultura.
Raggiunto dalla ‘Regione’, Diego Erba esprime «soddisfazione per quanto appreso oggi, che risponde a quanto noi chiediamo da anni, ovverosia di evitare la possibilità di un abbattimento o una sopraelevazione dello stabile. Se si è giunti a questo punto è anche grazie agli Amici del Teatro. Il prossimo passo è dunque una ristrutturazione. La speranza è che dopo lo studio di fattibilità si passi all'opera, anche se ciò porrà qualche problema nell'organizzazione delle stagioni teatrali. Un altro auspicio è che dopo i lavori si torni a pensare al fatto che lo stabile non è inserito come bene culturale, come chiesto da noi e anche dal Cantone».
Proprio a proposito delle stagioni teatrali, prima di diramare la nota odierna il Cda della Kursaal aveva avvisato gli Amici del Teatro, notando che i tempi di intervento sullo stabile potranno essere definiti solo in un secondo momento. Tuttavia, “gli esperti del settore escludono sin d'ora che il progetto di ristrutturazione possa prendere avvio prima del secondo semestre del 2025”. Ciò significa che almeno le prossime due stagioni teatrali (2023-24 e 2024-25) potranno tenersi senza problemi.